
La Corte di Cassazione nella motivazione della sentenza del maxiprocesso “European ’ndrangheta connection - Pollino”, che si è definito con il rito abbreviato, ha cristallizzato la presenza e l’operatività di due gruppi dediti al narcotraffico internazionale con base nella Locride, in particolare, a San Luca, con collegamenti all’estero e collegati con un terzo gruppo individuato in Campania.
I magistrati, nel respingere i ricorsi presentati per 28 imputati, pur accogliendo parzialmente le argomentazioni difensive per altri 4 imputati, hanno sostanzialmente confermato l’impianto accusatorio sostenuto dagli esiti delle indagini coordinate dalla Dda di Reggio Calabria, sulla scorta delle indagini eseguite dalla Squadra mobile della questura reggina con il supporto dello Sco della polizia e del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro.
All’esito del secondo grado di giudizio la Corte di appello di Reggio Calabria ha disposto condanne per un totale di poco oltre 3 secoli di reclusione, rideterminando le pene per 21 imputati e confermando la pena decisa dal gup in relazione ad altre 12 posizioni.
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