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Droga e armi tra Reggio e Milano: la difesa invoca il “ne bis in idem”

Ad oltre 23 anni di distanza dalla retata dei poliziotti della “narcotici” della Squadra mobile si celebra l’ennesimo stralcio processuale con rito abbreviato della maxi-operazione “Zappa”

Narcotraffico internazionale agli ordini della ’ndrangheta reggina. Proprio per aver fatto affari d’oro con le partite di cocaina ed eroina «agevolando l'attività dell'associazione mafiosa operante tra Calabria e Lombardia» - fatti che sarebbero stati commessi dal settembre 2001 al maggio 2002 -, quindi la contestazione dell'aggravante mafiosa, è ancora a processo, ed in primo grado, uno stralcio dalla retata antidroga “Zappa 2”. Le ipotesi di reato risalgono infatti, secondo la ricostruzione della Procura antimafia di Reggio, «a Milano e zone limitrofe dall'11 al 24 ottobre 2001». Ben oltre 23 anni fa, quando una cellula di narcotrafficanti reggini tesseva la tela di uno dei più vorticosi business della droga.

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