
Nelle motivazioni della sentenza del maxiprocesso “European ‘ndrangheta connection - Pollino”, che si è definito con il rito abbreviato, la Corte di Cassazione ha confermato il ruolo apicale di Antonio Pelle (classe 1962) inteso “Vanchelli” o “la mamma” nell’ambito dei reati che hanno riguardato il narcotraffico.
I giudici della sesta sezione penale rilevano che Pelle, catturato nell’ottobre del 2016 dopo un periodo di latitanza in località Ricciolio di Benestare e condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione «sia prima che dopo l’inizio della sua latitanza è stato assoluto protagonista dell’azione illecita comune, mantenendosi in contatto con i sodali, finanziando e concordando momenti strategici essenziali e prospettando future iniziative».
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