
Reggio intercetta i flussi turistici. Gli stranieri e non solo grazie alle nuove rotte di Ryanair scoprono i tanti volti della città dalla storia millenaria che si affaccia sullo Stretto. Ma fanno i conti con un sistema che ancora mostra sbavature nei servizi che un territorio dalla vocazione turistica non dovrebbe presentare. E si comincia dall'arrivo all'aerostazione. I bus che dovrebbero fare da spola tra lo scalo e la città non bastano. La società di trasporto pubblico metropolitano aveva annunciato per il mese di aprile il raddoppio delle corse per potenziare l'accoglienza e al tempo stesso garantire i residenti che spesso restano a piedi visto che la capienza dei bus viene saturata già all'aeroporto.
Ma ad oggi sulla carta la frequenza delle linee 27 e 28 che dovevano essere raddoppiate restano invariate. Certo dall'azienda si leva una difesa secondo cui si adatta il servizio all'affluenza, «quando è maggiore scatta il bis della corsa. E poi con lo spostamento di un volo delle undici è saltato uno degli orari di picco, il traffico viene spalmato per tutto l’arco della giornata».
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