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Gli arresti per i furti in serie a Reggio Calabria, il Gip: “Un'attività condotta come se fosse un lavoro”

Dieci indagati spediti in carcere per il rischio «concreto e attuale» della ripetizione dei reati. In Tribunale questa mattina al via la prima tornata degli interrogatori di garanzia

Nessuno scampo per chi finiva nelle loro grinfie. Razziava e terrorizzava chiunque la banda dei nomadi di Ciccarello che in appena sei mesi - da aprile 2023 - ha messo a segno una dozzina di furti in appartamento. Dal rione Vito al centro storico, nel quartiere Sbarre e a Pellaro. E per gli undici arrestati della retata “Case sicure” nessuno ostacolo poteva dissuaderli. Le telecamere della videosorveglianza hanno confermato la loro straripante forza ed abilità atletica, sommata all'inquietante spavalderia criminale nell'arrampicarsi a mani nude fino al primo piano, saltando sui tetti ed aggrappandosi a grondaie e pali dell'illuminazione pubblica. Per questo il Gip ha condiviso la richiesta del Pubblico ministero mandando in galera dieci degli undici indagati (uno solo ai domiciliari). Nessun dubbio per chi ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare sulle esigenze cautelare, evidenziando il «rischio recidiva» oltre al pericolo «sussistente, concreto ed attuale».
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