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Frane e buche soffocano la rete stradale della Piana di Gioia Tauro

Le criticità della viabilità provinciale. Le recenti precipitazioni, ultima in ordine di tempo la “bomba d’acqua” della scorsa settimana, hanno peggiorato ulteriormente il quadro

Le criticità della rete stradale della Piana di Gioia Tauro non sono certo una novità. Una questione antica, più volte divenuta oggetto di dibattiti pubblici e seme per la nascita di comitati civici di protesta. La Città metropolitana di Reggio Calabria, con le risorse (scarse) a disposizione, sta provando a tenere insieme le esigenze manutentive ordinarie e gli investimenti straordinari. E non è raro trovare, accanto a strade provinciali nuove di zecca, vere e proprie mulattiere piene di buche e prive di segnaletica o cunette per lo scolo delle acque.
Le precipitazioni delle scorse settimane, ultima in ordine temporale la “bomba d’acqua” di venerdì, hanno peggiorato ulteriormente il quadro: tappetini saltati, buche aumentate, detriti, piccoli smottamenti disseminati lungo i diversi tracciati. Insomma, tanto materiale per un mosaico complicato che interessa da vicino la vita delle comunità locali. Soprattutto quelle delle aree pedemontane e montane. È qui che la fotografia si fa più opaca. Da San Giorgio Morgeto fino a Delianuova, le arterie che conducono sugli altipiani mostrano ferite vecchie e nuove, a volte profonde, capaci di mescolarsi al dolore di intere comunità condannate alla morte lenta.
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