Gli studenti e le istituzioni di Reggio Calabria ricordano il tabaccaio Bruno Ielo ucciso dai clan
«Nessuno è destinato a morire di 'ndrangheta. Sulla scelta libera e consapevole si gioca il vostro futuro e dipenderà solo da voi come vivere: se facendo domande e ponendovi interrogativi oppure in modo passivo, senza aver voglia di capire cosa succede nel mondo». Cosi il procuratore aggiunto Stefano Musolino parlando ai ragazzi del "Radice Alighieri" che, come lui, condividono la realtà di Catona e hanno frequentato la stessa scuola. Parole di stimolo quelle del magistrato ripercorrendo anche la storia di Bruno Ielo, il tabaccaio ucciso la sera del 25 maggio di otto anni fa; una vicenda che Musolino conosce bene per essere stato il pm del processo di primo grado che ha portato alla sentenza di condanna della Corte di assise. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale