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Reggio: appalti pubblici, rifiuti e alimentari in cima agli appetiti delle ’ndrine

Nella relazione degli investigatori della Dia: «Nel capoluogo reggino si conferma l’egemonia delle cosche Libri, Tegano, Condello e De Stefano, sostenuta anche da recenti, significativi pronunciamenti giudiziari»

Strapotere ’ndrangheta anche nel 2024. Un primato, triste ed inquietante, che emerge dall’annuale relazione sull’attività svolta dalla Direzione investigativa antimafia che nell’appuntamento dello scorso maggio per la prima volta ha condensato i dati e le informazioni relativi dei due semestri di osservazione in cui si monitora, studia ed analizza il fenomeno mafioso. Di tutte le latitudine italiane.
Che fosse ancora la ’ndrangheta calabrese, e reggina su tutte, l’espressione della criminalità organizzata più potente al mondo l'aveva anticipato, rimarcandolo ai cronisti a margine delle operazioni antimafia “Monastero” e “Millennium”, il procuratore reggente di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, confermando la straordinaria capacità di penetrazione manifestata dalle cosche in ogni settore economico e produttivo. Anche nelle grandi opere ma soprattutto si diradano ad ampio raggio gli appetiti delle ’ndrine di Reggio centro.
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