«Possiamo solo sperare che simili tragedie non accadano mai più. Naufragi di umanità che spengono i sogni e le speranze di chi aveva deciso di fuggire dalle violenze, dalle guerre, dalla povertà. Persone in cerca di speranza, di pace, di una vita migliore». Al Porto “Delle Grazie” di Roccella è stato letto da don Rigobert Elangui, direttore dell’Ufficio Migrantes diocesano, il toccante messaggio vergato dal vescovo di Locri-Gerace, Francesco Oliva (a Roma per impegni istituzionali), nel corso della sobria cerimonia per ricordare, a un anno di distanza, il tragico naufragio avvenuto nella notte tra il 16 e 17 giugno del 2024 a oltre 120 miglia di distanza dalla costa della Calabria in cui persero la vita più di 60 migranti di varie nazionalità, tra cui diverse donne e bambini. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale