Reggio

Mercoledì 25 Giugno 2025

Armi e munizioni in un vecchio casolare, uomo arrestato in provincia di Reggio Calabria

Prosegue senza sosta l’azione di prevenzione e contrasto ai reati connessi alla detenzione illegale di armi, messa in atto dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria. Nei giorni scorsi, in questo contesto, i militari della Stazione di Galatro hanno tratto in arresto un uomo del posto, sorpreso in possesso di un arsenale occultato all’interno di un casolare isolato nella campagna galatrese. L’attività ha preso avvio nel corso di un servizio di controllo del territorio finalizzato a prevenire reati in ambito rurale, con particolare attenzione alle aree più isolate e meno frequentate, spesso utilizzate come rifugio per condotte illecite. Durante uno di questi controlli, i Carabinieri sono stati insospettiti dalla presenza di una grande quantità di materiali di risulta, accatastati in modo anomalo nei pressi di un vecchio casolare di pertinenza di un terreno agricolo. Approfondendo l’accertamento, i militari hanno deciso di effettuare un’ispezione più approfondita dell’immobile, apparentemente in disuso. All’interno della struttura, nascosti dietro alcune suppellettili e vecchi mobili abbandonati, i Carabinieri hanno rinvenuto due fucili, una pistola con matricola parzialmente abrasa, una pistola ad aria compressa e un cospicuo quantitativo di munizioni di vario calibro, pronte all’uso. Uno dei fucili recuperati, a seguito dei successivi accertamenti balistici e di tracciamento, è risultato provento di un furto denunciato diversi anni fa in provincia di Milano. Tutto il materiale rinvenuto è stato immediatamente posto sotto sequestro e l’uomo, ritenuto responsabile della detenzione illegale delle armi, è stato tratto in arresto in flagranza di reato e condotto presso la caserma per le formalità di rito. A seguito dell’arresto, l’Autorità Giudiziaria di Palmi ha convalidato il provvedimento e l’ha sottoposto agli arresti domiciliari. Si precisa che la persona coinvolta è da ritenersi presunta innocente fino a eventuale sentenza definitiva di condanna, nel pieno rispetto dei diritti dell’indagato e delle garanzie previste dal nostro ordinamento.

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