All’alba di oggi, un’operazione ad ampio raggio condotta dalla Polizia di Stato italiana ha portato all’arresto di 17 persone sospettate di far parte di una rete criminale transnazionale coinvolta in traffici internazionali di droga e armi.
Oltre 120 agenti hanno eseguito simultaneamente perquisizioni e arresti in diverse città italiane, tra cui Platì, Siderno, Milano, Spoleto, Pavia e Voghera. Altri quattro indagati risultano al momento irreperibili, e le autorità italiane hanno attivato i canali di cooperazione internazionale per la loro cattura.
Operazione "Pratì"
L’operazione, battezzata "Pratì", è il risultato di una complessa inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Reggio Calabria sotto la guida del procuratore Giuseppe Lombardo. L'indagine ha smantellato tre distinte associazioni per delinquere connesse al traffico di cocaina dal Sud America e alla coltivazione su larga scala di marijuana nel sud Italia.
Arrestati in carcere
Damiano Abbate nato a Locri 02 08 1963 residente a Mammola
Franco Barbaro, detto “Ciccio” o “Joker” nato a Platì 16 02 1976 (ivi residente)
Natale Barbaro nato a Platì 14 11 1972 ivi residente
Nicodemo Deciso nato a Mammola 30 06 1969 ivi residente
Tonino Montalto nato in Australia 21 08 1972 residente a Siderno
Giuseppe Palermo detto “Peppe” nato a Palermo 14 04 1978 residente a Bogotà (Colombia)
(dal 30 05 2023)
Federico Starnone nato a Locri 26 11 1979 residente a Siderno
Cosimo Francesco Trimboli nato a Locri 14 05 1989 residente a Platì
Domenico Trimboli nato a Platì 13 09 1981 ivi residente
Giuseppe Trimboli detto “zuca” nato a Locri 25 10 1991 residente a Platì
Giuseppe Trimboli detto “Papararo” nato a Locri 25 11 1977 residente Casorate Primo (PV)
Francesco Trimboli nato a Locri 27 11 1977 residente Platì
Natale Trimboli nato a Platì 25 12 1968 ivi residente
Rocco Trimboli detto “Persichello” nato a Platì 03 04 1973 ivi residente
Arresti domiciliari
Giuseppe Multari nato a Gerace 06 01 1979 ivi residente
Raffaele Multari nato a Gerace 05 08 1973 ivi residente
Bruno Arcangelo Romeo detto “Gancio” nato a Platì 27 06 1973 ivi residente
Manuel Delfino nato a Reggio Calabria 20 01 1988 ivi residente (Catona)
Francesco Papalia detto “Ciccio” nato a Locri 15 03 1990 residente a Platì
Mirella Rodà nata a Bruzzano Zeffirio 08 06 1969 residente a Siderno
Antonio Trimboli detto “pigiamino” nato a Platì 1 09 1973 ivi residente
Il traffico internazionale di cocaina
Secondo gli investigatori, i gruppi criminali erano coinvolti nell’importazione di cocaina da Colombia ed Ecuador, sfruttando navi commerciali e metodi di occultamento sofisticati, come l’inserimento della droga all’interno di container o addirittura in chicchi di caffè spediti tramite corriere espresso. In un episodio chiave dell’inchiesta, gli agenti della Squadra Mobile hanno intercettato e sequestrato un pacco DHL all’aeroporto di Ciampino (Roma) contenente circa un chilogrammo di cocaina ad alta purezza. Il traffico intercontinentale, se portato a compimento, avrebbe generato un giro d’affari superiore ai 30 milioni di euro, secondo le stime degli investigatori. Al centro delle operazioni di trasporto vi erano soggetti calabresi residenti in Colombia, incaricati di seguire tutte le fasi della spedizione: dal contatto con i narcos del “Clan del Golfo”, alla logistica di viaggio, fino all’individuazione delle navi commerciali più adatte a eludere i controlli doganali.
Legami con la 'Ndrangheta di Mammola
Almeno due degli arrestati risultano già coinvolti in un'altra operazione antimafia, denominata “Malea”, e ritenuti affiliati alla cosca Scali-Abbate della 'ndrangheta di Mammola. Le indagini hanno rivelato che uno degli indagati fungeva da broker con i cartelli colombiani, mentre un altro agiva da intermediario con i mandanti calabresi. Entrambi ricoprivano ruoli apicali all’interno della struttura mafiosa, con titoli di “Capo Società” e “Mastro di Giornata”.
Tre gruppi criminali e la produzione di marijuana
Parallelamente al traffico internazionale di cocaina, il terzo gruppo criminale si dedicava alla coltivazione intensiva di canapa indiana nelle campagne calabresi. Gli indagati avrebbero operato con criteri imprenditoriali, curando ogni dettaglio: dalla selezione dei semi alla gestione dell’illuminazione e dell’irrigazione, fino al confezionamento e alla distribuzione della marijuana all’ingrosso e al dettaglio.
Le tre organizzazioni smantellate, sebbene operative in territori distinti come Platì e Siderno, risultavano collegate da elementi comuni, con una precisa suddivisione di ruoli e competenze. Gli inquirenti parlano di una struttura “perfettamente organizzata e transnazionale”, in grado di dialogare su base paritaria con i cartelli del narcotraffico sudamericano.
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