Reggio

Lunedì 14 Luglio 2025

Reggio Calabria, condannato all’ergastolo si laurea con una tesi su annona e bergamotto

rodà

Antonino Rodà (alias Nuccino), settantenne reggino, si trova detenuto nel carcere Opera di Milano dove sta scontando la pena dell’ergastolo per reati commessi nella seconda guerra di mafia di Reggio Calabria (1985-1991). Dietro le sbarre, Rodà ha avuto modo di riflettere sugli errori commessi e ha deciso di impiegare bene il suo tempo: prima nel carcere di Biella e poi in quello di Opera si è messo a studiare con impegno. Rodà ha cercato un reinserimento nella vita sociale facendo corsi formativi di vario genere, tanto che nel 2012, nella struttura carceraria di Biella, è riuscito a conseguire un secondo diploma con il massimo dei voti al Liceo artistico. Poi, nel 2014, è stato trasferito nella struttura penitenziaria di Opera dove ha continuato a fare corsi formativi fin quando è nato, grazie al prorettore e docente Stefano Simonetta dell’Università Statale di Milano il progetto “Università nel carcere”. Antonino Rodà si è iscritto alla facoltà Scienze dell'Ambiente e del Territorio. Ha studiato con passione e con profitto tanto che ha superato ogni materia con il massimo dei voti. Infine ha presentato la tesi di laurea (discussa dalla commissione all’interno del carcere di Opera) sul bergamotto e sull’annona due frutti di Reggio Calabria... è stato il primo studente/detenuto a portare all’esame finale uno studio su questi due prodotti (soprattutto l’annona era alquanto sconosciuta a Milano). L’esame è stato un successo con il voto di 107 e tanti complimenti da parte dei professori, che hanno invitato il “nuovo” Antonino Rodà a studiare ancora per completare il ciclo con la laurea magistrale. Una bella storia di riscatto morale. Per un detenuto che ha trovato nello studio una luce di speranza nel buio di un ergastolo in cui lo ha precipitato la spietata ’ndrangheta.

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