
Era sempre e solo «purissima e di primissima qualità» la cocaina che partiva dall’Ecuador e passando dal porto di Gioia Tauro finiva nella disponibilità degli indagati di “Arangea bis-Oikon”. Droga che però capitava di essere “lavorata” nei laboratori dell’organizzazione, tagliata e alterata a seconda dei destinatari finali. Il prezzo chiaramente scendeva perchè direttamente collegato alla qualità e purezza dello stupefacente.
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