“Epicentro”: prima l'assoluzione dell'imprenditore, ora il dissequestro delle officine “Giustra”
Prima l'assoluzione dell'imprenditore, adesso il dissequestro definitivo della sua azienda. La Corte d’Appello ha disposto il dissequestro dei beni di Francesco Giustra, titolare delle “Officine Giustra”, azienda operante dal 1967 nel settore metalmeccanico. Giustra era stato implicato con la grave imputazione di concorso esterno in associazione mafiosa nella maxi-operazione “Epicentro”, tra le più importanti inchieste della Direzione distrettuale antimafia reggina nella lotta alle cosche di Reggio-città condotte negli ultimi anni. In quella sede, Giustra era accusato di esser «un imprenditore di riferimento delle cosche reggine» nell’interesse delle quali avrebbe gestito la dismissione del parco veicolare della “Leonia Spa”, azienda a partecipazione comunale operante nell’ambito della gestione della raccolta e smaltimento rifiuti. La Corte d'appello di Reggio Calabria è stata di diverso avviso rispetto agli inquirenti, disponendo l’assoluzione dell’imputato con la formula più ampia rispetto a tutte le accuse contestate. Anche nell’ambito del procedimento in materia di misure di prevenzione, si è registrato un ribaltamento del decreto di confisca che era stato emesso dal Tribunale, sezione “Misure di prevenzione”, nei confronti dell'azienda del Giustra e di altri beni a lui riconducibili. La Corte d’appello ha, infatti, accolto le argomentazioni difensive dell’avvocato Marco Gemelli, legale di fiducia delle “Officine Giustra” disponendo il dissequestro dei beni fino a quel momento sottoposti a vincolo ablativo. Piena soddisfazione ha espresso la difesa «rispetto all’operato della Autorità giudiziaria che esaminato attentamente le argomentazioni sviluppate dalla difesa nei suoi motivi di gravame, disponendo la restituzione dei beni agli aventi diritto».