Reggio, il caso Arghillà tra abusivi e “fragili”. «Lì c’è una una giungla di illegalità»
«Lì c’è una selva, una giungla, direi, di illegalità legata soprattutto all’aspetto abitativo, che è la base: se non si elimina questo problema non si può parlare d’altro». Anche il questore Salvatore La Rosa ha riferito su Arghillà alla commissione parlamentare d’inchiesta sul degrado delle periferie. E nella sua audizione, lo scorso giugno, lo ha fatto con riferimento non solo al comparto 6 ed all’ordinanza di sgombero per gli almeno 110 abusivi, ma a livello ancor più generale. «Stiamo facendo uno sforzo enorme – si legge nel resoconto recentemente pubblicato – per cercare di mettere a sistema quel poco che è possibile mettere a sistema, quindi allontanare tutti coloro che non hanno titolo. Anche perché, tanto per essere chiari, e questo lo dicono anche le attività cristallizzate in atti giudiziari, là c’è stato un mercimonio (di case popolari, ndr) con vendite sicuramente non corrette, comunque vere e proprie vendite o affitti che sono stati pagati a determinati soggetti piuttosto che ad altri. Tutta una serie di questioni che, chiaramente, non aiutano a risolvere questo problema, anzi creano ulteriori problemi». L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale