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Reggio, traffico e sosta selvaggia frenano i bus: alla mobilità urbana manca un piano

Una “pioggia” di risorse comunitarie per rinnovare la flotta e potenziare il servizio pubblico. Ma gli investimenti del Comune non innescano la rivoluzione a causa della gestione

La flotta tra le più nuove d’Italia per rilanciare il servizio, avvicinare quanti più cittadini al trasporto pubblico. La scommessa green del Comune ha portato una pioggia di investimenti, di risorse comunitarie sulla mobilità sostenibile e quindi su Atam. Ma la svolta per il miglioramento del servizio tarda ad arrivare. Le ragioni? I bus restano ostaggio del traffico, dei parcheggi selvaggi e delle corsie riservate che non vengono rispettate, dei cantieri. Del resto da anni si attende l’approvazione del Piano urbano del traffico, lo strumento chiave di cui il Comune non si è dotato, contrariamente alla Città Metropolitana.
Il risultato? Si abbassa la velocità commerciale, aumentano i costi e i cittadini non trovano più affidabile il servizio per via dei ritardi. E così milioni di risorse perdono di efficacia. Un esempio? Per percorrere corso Matteotti uno degli assi viari che attraversa la città, dopo l’allestimento del cantiere per il restyling della via Marina, i tempi di percorrenza sono passati da 7 a 20 minuti con i disagi che non è difficile immaginare.
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