Da mesi a Gioi le serate non hanno più il sapore della brezza marina ma l’odore acre e pungente della plastica bruciata. Un fenomeno che si ripete con una costanza inquietante e che ha trasformato la quotidianità dei cittadini in una lotta per respirare aria pulita. Non si tratta più di episodi sporadici: basta uscire di casa, dopo il tramonto, per percepire quel sentore soffocante che invade le vie della città, insinuandosi tra le abitazioni e costringendo molti a chiudere le finestre pur nelle calde notti estive. Le segnalazioni si moltiplicano sui social e nei gruppi di messaggistica istantanea, accompagnate dalla rabbia e dalla preoccupazione di chi teme per la propria salute. La puzza di plastica incenerita, infatti, non è solo fastidiosa: porta con sé il sospetto che nell’aria vengano immesse sostanze nocive, frutto di combustioni illecite o impianti non a norma. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale