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L’Autorità portuale resta nel limbo. Gioia Tauro chiede una guida stabile

Ancora impantanata la nomina di Piacenza a presidente: domani il passaggio in commissione al Senato Sulla Zes bisogna invertire la rotta: finora le agevolazioni non hanno portato alcun riscontro sul territorio

La nomina a presidente della portualità calabrese Paolo Piacenza (così come gli altri commissari individuati dal Governo al fotofinish) sembra doversela sudare. Lo stallo sull’ok alla sua conferma tarda ad arrivare, determinando una situazione di incertezza nell’Authority di Gioia Tauro. Di fatto la maggioranza di Governo non è riuscita a trovare nomi che mettano tutti d’accordo per il peso e le competenze degli interessati. Continua ad essere solo una questione politica e a farne le spese sono le Adsp, enti complessi ma ricchi dal punto di vista finanziario, in grado di condizionare una buona fetta dell’economia dei territori dove insistono.
Il “caso Calabria” è forse il più emblematico: la nomina di Paolo Piacenza è arrivata nell’ultimo giorno utile, ultimo nome indicato dal Ministero dei Trasporti. Ultimo tra gli ultimi nonostante il porto di Gioia abbia la leadership in Italia, ma questo spesso passa inosservato. Da allora sono passati quasi due mesi e, complice anche la pausa estiva, le commissioni parlamentari non hanno trovato la quadra su quanto indicato dal ministro e vicepremier Matteo Salvini.
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