Reggio

Lunedì 29 Settembre 2025

“Res Tauro”, don Pino contro il nipote Gioacchino: due linee di potere nel clan Piromalli

Il nuovo che avanza non va bene al vecchio boss Pino Piromalli. Non gli piace proprio, anche se il “nuovo” era il nipote Gioacchino, classe 1969. Lui è un boss di vecchio stampo e le novità non le gradisce per nulla, preferisce lo status quo e dopo una detenzione di oltre 20 al 41 bis è pronto alla restaurazione del suo “regno”. Dall’inchiesta “Res Tauro” è emerso chiaramente, infatti, il risentimento nutrito dal boss Pino Piromalli nei confronti del nipote Gioacchino (cl. 69) detto “l’avvocato”, giudicato come il colpevole di una decadente gestione apicale dell’organizzazione della cosca e il gestore infido delle provviste economiche acquisite dall’associazione che non venivano equamente distribuite all’interno della famiglia. E sarebbe stato proprio il ruolo di garanzia del figlio (Gioacchino, classe 1969), imposto dal sistema organizzativo mafioso al padre (Antonio, classe 1939) che avrebbe finito per mettere in crisi anche i rapporti tra i fratelli. Le approfondite indagini del Ros dei Carabinieri, coordinate dai magistrati antimafia della Dda di Reggio Calabria, dimostrano come il maggiore livore Pino Piromalli lo riservasse proprio al nipote. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

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