E' l'evento culturale dell'estate nella provincia di Reggio Calabria. Il maestro Riccardo Muti, music director, tra l'altro, della prestigiosa Chicago Symphony Orchestra, verrà accolto da più di mille giovani musicisti provenienti da tutta la Calabria e dirigerà un concerto di bande martedì 31 luglio alle ore 21.30, nella Piazza d'Armi della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio. Un appuntamento che racchiude in sé tre elementi: musica, cultura e legalità. E' stato lo stesso maestro Muti a sottolinearlo in più occasioni: "La musica non solo forma, ma salva" ha riferito a chi gli chiedeva delle motivazioni di un impegno in Calabria - totalmente gratuito - pur in presenza di notevoli difficoltà e ataviche contraddizioni nel contesto sociale. Sono stati in particolare i giovani a suscitare quella che, a tutti gli effetti, può definirsi una folgorazione di Muti per la Calabria, avvenuta in un'occasione speciale - nel 2006 - in cui il Maestro conobbe lo spirito, la dedizione e la competenza musicale dei ragazzi della banda di Delianuova, apripista di una nuova "primavera" culturale delle bande in Calabria.
Da allora, di complessi bandistici nella regione ne sono nati a decine e lo stesso Muti ha scelto di invitare (e dirigere) la banda di Delianuova alla rassegna di Ravenna nel 2008. Il riscatto di un popolo e la rinascita di una terra attraverso la cultura. Si può fare? Ne è convinta fermamente la Provincia di Reggio Calabria, con la giunta e l'Assessorato alla Cultura e Legalità, promotori dell'evento che è stato pensato in condivisione sinergica con la Regione Calabria, il Comune di Reggio Calabria, l'Arma dei Carabinieri, la Prefettura e la Camera di Commercio reggina. Come nasce il legame tra le bande musicali e il maestro Muti Era maggio del 2006. Il maestro Muti a Reggio in concerto. La sera a cena sulle rive dello Stretto chiese, quasi per gioco, a uno degli estimatori più convinti, Eduardo Lamberti Castronuovo (oggi assessore alla Cultura e Legalità della provincia di Reggio), di individuare due eccellenze del territorio calabrese. La risposta fu secca: il bergamotto. E una banda di un paese dell'Aspromonte, Delianuova. Il Maestro non conosceva il bergamotto. Mentre l'Aspromonte - quello si - era conosciuto. Come luogo di malaffare e rifugio di persone attigue alla criminalità organizzata. Muti fu incuriosito dalla grande iniziativa di un farmacista di Delianuova, Scerra, che, raccolti molti giovani, li aveva affidati a due musicisti, Managò e Pisano, costituendo un complesso molto affiatato. Al Teatro Francesco Cilea, qualche mese dopo, durante le prove dell'orchestra Cherubini, Muti fece salire sul palco i giovani di Delianova, per ascoltarli suonare.
Erano emozionati, ma eleganti e composti. Un brano, due. Il maestro esclamò: "Ma questi sono musicisti!". Li ascoltò a lungo, li applaudì e con lui tutti i giovani della Cherubini. Commovente. I giovani del famigerato Aspromonte. Da quel momento Muti rilasciò interviste al Corriere, a Repubblica, descrivendo quei ragazzi come "talentuosi ed eleganti tanto da sembrare venuti fuori da Oxford". Si innamorò anche del bergamotto, tanto che - per sua stessa ammissione - "non salgo sul podio se non ne ho quattro gocce sul fazzoletto, è diventato il mio portafortuna". La scintilla ormai scoccata: tra il ricordo della tradizione e la gioia dell'innovazione, da paese in paese, cominciarono a riprendere vigore le vecchie bande. Ma il bello doveva ancora arrivare.Un giorno squillò il telefono: "Sono Riccardo Muti, ho deciso di dirigere i ragazzi di Delianuova. A giugno, a Ravenna vorrei che inaugurassero il Festival in una serata intitolata Omaggio alle bande d'Italia".Ha inizio da lì quello che oggi è conosciuto come il "fenomeno Muti". Non c'é paese della provincia di Reggio che non abbia un suo complesso di fiati. Si organizzano scuole, concerti, festival. La musica popolare bandistica riprende gli spazi che gli competono in ogni dove.
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