Ma il sistema permanente di monitoraggio meccanico e microclimatico, basato sui rilevamenti dei sensori posizionati all'interno dei Bronzi di Riace, è in funzione? Qualcuno sostiene che sia disattivato da tre anni e ciò metterebbe a rischio la conservazione dei due capolavori, principale attrazione del Museo Nazionale Archeologico.
Il problema, che sembra fare il paio con quanto accaduto di recente a Brera, è stato sollevato da Silvia Mazza nel numero di marzo della rivista specializzata “Il giornale dell’arte”. Il direttore Carmelo Malacrino, da noi interpellato telefonicamente, non rilascia dichiarazioni sull’argomento. Si limita a ripetere laconicamente che «la situazione va chiarita e se ci sono mal funzionamenti va capito da cosa derivano».
Un dato, comunque, risulta inconfutabile: a gennaio 2016 il sistema non funzionava. E per questo motivo Malacrino, al vertice del Museo dall’ottobre 2015, aveva disposto un riscontro di tutta l’impiantistica per focalizzare ogni criticità. Era stata l’occasione, inoltre, per chiedere il ripristino immediato.
Il direttore si era rivolto alla Soprintendenza, che aveva competenza sulla manutenzione degli impianti. La richiesta sembra sia caduta nel vuoto. A quel punto, non potendo far nulla a livello operativo, in quanto il Museo era ancora privo di tesoreria, per la climatizzazione era intervenuto il Segretariato, guidato da Salvatore Patamia. Ciò era avvenuto a marzo, con il cantiere in pieno allestimento. Poi ad aprile c’era stata l’inaugurazione, alla presenza del premier Renzi e del ministro Franceschini.
Nello scorso mese di gennaio il servizio di manutenzione degli impianti è passato sotto la competenza del Museo che, a tutt’oggi, lamenta di non aver ricevuto tutta la documentazione. Finora, sembra che sia stata consegnata la documentazione relativa agli impianti in generale (climatizzazione, antincendio), mentre di quella relativa al monitoraggio dei Bronzi neanche a parlarne. E a proposito dei Guerrieri c’è da aggiungere che anche nella sala che li ospita la climatizzazione attualmente non funziona.
I solleciti fatti dal direttore Malacrino non sarebbero stati limitati al funzionamento degli impianti. Sembra che siano stati richiesti ripetutamente chiarimenti per quanto riguarda il patrimonio dei reperti e la consistenza dei depositi. E dopo tanti solleciti non appare difficile prevedere l’rarrivo di un’ispezione.