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Locri, un cuore che danza secondo il ritmo scandito da “Inversi”: l'ultimo lavoro di Alia

In generale, un giovane sulle piattaforme ha maggiore spazio per proporre e sperimentare...

Vincenzo Alia

“La danza del cuore” è un brano musicale estratto da “Inversi”, ultima fatica di Vincenzo Alia, giovane musicista locrese con predilezione per le percussioni: «Conosco diversi strumenti, ma nasco batterista, studiata a Roma, ed ho approfonditamente studiato le percussioni completando il percorso nei conservatori a Vibo Valentia e Nocera Terinese, ma è un percorso in continua evoluzione. Ciò mi ha dato modo di conoscere e confrontarmi con personaggi quali Salvatore Corazza, Davide Pettirosi, Tarcisio Molinaro, Alessandro Matteace e Giuseppe Cacciola».
Subito il dialogo con Vincenzo si sposta sul legame col territorio: «Essere calabrese, e in generale della Locride, per me è sempre stato un vantaggio. Ho sempre pensato che qui non ci manca nulla, abbiamo tutti gli strumenti per essere ispirati. Questo mio ultimo lavoro nasce durante la pandemia e il contesto in cui mi trovo ha dato ulteriore spinta alla mia vena artistica. In totale sono sette i brani del disco ed è proprio “Inversi” la canzone che forse più rappresenta questa fase».
Interessante la chiave di lettura del singolo: «In tutto il percorso della nostra vita c’è bisogno di amore. Ho voluto raccontare un amore irraggiungibile e complicato. Il brano è introspettivo raccontando l’essenza di ciò che non si riesce a raggiungere, ma in generale nel mio proporre musica cerco di uscire da un genere, voglio che ognuno di noi ascoltando un mio brano possa sintetizzare la sua versione, combinando parole e musica. Questo disco parla di due persone uguali ma diverse fra loro, dando prova di come esistano molte prospettive di osservazione. In generale sono felice di questo lavoro perché segna la fine di un momento complicato per tutti noi e per il mondo della musica in generale».
Sulla possibilità di esprimersi, Vincenzo si focalizza, anche, sull’importanza della tecnologia: «Tutto è andato avanti e la tecnologia è in continua evoluzione. Lo streaming e le piattaforme sono fondamentali, non solo per azzerare le distanze, ma perché seppur il disco fisico mantiene un grande fascino, il pubblico ormai crea la propria playlist superando la targetizzazione. In generale, un giovane sulle piattaforme ha maggiore spazio per proporre e sperimentare. Di grande rilevanza è anche avere uno studio di registrazione a disposizione, quale luogo preponderante per dare corpo alle idee».
Nuovi progetti? «Sono tantissimi. Come andare nei grandi festival, mentre è già in programma un tour per la stagione estiva. E sarebbe molto bello creare una sinergia con i tanti e validi musicisti della zona per realizzare un evento di grande attrattività che possa non solo segnare un punto di svolta post pandemico, ma anche dare risalto ai talenti della Locride musicale che possono tranquillamente salire su palcoscenici importanti. Ciò in cui credo fortemente è che noi possiamo dare un grande contributo alla Calabria, ma serve un lavoro di squadra per creare una rete che possa concretizzare l’impegno che mettiamo nel nostro lavoro».

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