Sandro Pertini, il migliore e più amato Presidente della Repubblica Italiana, quando venne a sapere delle manovre dei fiorentini per tenersi i Bronzi, intervenne col suo stile schietto e il suo linguaggio asciutto. Sicuramente valutò che fosse un atto di ingordigia da parte dei fiorentini tentare di impossessarsi anche dei due magnifici Bronzi, nonostante gli immensi beni artistici che legittimamente posseggono. Quindi difese l'appartenenza dei Bronzi al Museo di Reggio con una dichiarazione che affossò la cupidigia dei fiorentini: «I Bronzi di Riace devono tornare nella loro casa: il Museo di Reggio. Durante il viaggio di ritorno desidero ospitarli al Quirinale. E poi andrò a Reggio ad inaugurare la Sala che stanno allestendo per esporli». «Quella breve dichiarazione fu un capolavoro di comunicazione politica, di alto profilo come in tanti atti del suo indimenticabile settennato – ricorda il prof. Pasquale Amato –. Senza offendere e ingiuriare nessuno, tagliò ogni velleità con quel semplice “durante il viaggio di ritorno da Firenze a Reggio li voglio ospiti al Quirinale
Reggio e i Bronzi “benedetti” da Pertini
Lo storico Amato ricorda quando il Presidente più amato dagli italiani spense le bramosie fiorentine
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