Era il 6 novembre correva l’anno 1902 quando Adriana Lecouvreur, l’opera in quattro atti di Francesco Cilea, venne rappresentata per la prima volta al teatro di Milano diretta da Cleofonte Campanini con Angelica Pandolfini, Enrico Caruso e Giuseppe De Luca. Sono trascorsi 120 anni, un anniversario speciale che incrocia il 50. anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Due ricorrenze che hanno portato alla rappresentazione che si annuncia come l'evento culturale dell'anno. Adriana Lecouvreur verrà rappresentata al Teatro intitolato al più grande compositore calabrese di tutti i tempi.
Il cast è davvero d’eccezione. Il ruolo di Adriana sarà interpretato dal soprano Maria Agresta, reduce dai trionfi del Covent Garden di Londra recentemente e dai più grandi teatri del mondo. Maurizio sarà Michael Fabiano, un grande tenore le cui origini risalgono alla calabrese città di Scilla mentre la principessa di Bouillon sarà il notissimo mezzosoprano Daniela Barcellona. Giovanni Romeo, reggino doc, altrettanto noto, sarà Michonnet: un ruolo che sembra scritto per lui.
L’orchestra sarà diretta da Carlo Montanaro e la regia è di Mario De Carlo. Scene di Alfredo Troisi. Orchestra e Coro Cilea. Un evento da non perdere visti anche i costi dei biglietti molto contenuti per assistere ad uno spettacolo epocale.
Quale l’approccio all’opera? «L’allestimento - spiega il registra Mario De Carlo - seguirà i dettami del compositore e del librettista, sarà rispettosa dell'ambientazione ma con tante idee di regia. Un lavoro orientato a fare recitare i cantanti. Siamo davanti ad un’opera del Novecento, un’opera realista che parla di temi cari al cuore, amore, vendetta invidia». Scelte di regia che pur rispettose delle tracce degli autori «cercherà di mettere in risalto la figura di Adriana, facendo emergere le diverse sfaccettature di un personaggio complesso in cui coesistono sia la donna fragile e innamorata che la grande attrice, protagonista delle scene dell’epoca. Del personaggio esistito realmente daremo risalto alla poliedricità. È questo il tratto caratteriale che viene privilegiato. Adriana conduce la vicenda perché è una grande donna e una grande artista».
Pasquale Faucitano, presidente della cooperativa Orchestra Cilea dà voce all’entusiasmo: «Questo spettacolo segna il ritorno all'Opera che mancava da qualche anno soprattutto al teatro Cilea, l'ultima volta era il 2019. La pandemia certo non ha aiutato». Un appuntamento che accende una luce e alimenta le attese sulle prospettive. « Il Cilea, il nostro teatro è stato creato per l'opera, la destinazione è quella, e poi il pubblico reggino ha manifestato la voglia di tornare ad assistere all’opera, lo dimostra il fatto che questa estate quando abbiamo portato in scena “La Norma” all'Arena dello Stretto, in forma di concerto in migliaia hanno assistito alla rappresentazione che non era in forma scenica, quindi senza coreografie e scene poteva risultare meno attrattiva. Ma l’Arena quella sera era straripante, abbiamo percepito tutto l’affetto del pubblico e la voglia di assistere di nuovo a questo genere di esibizioni». Alla luce di questa premessa quindi, «figuriamoci con l’opera completa di scenografia, recitazione, balletto, con la musica che la fa da padrona. È uno spettacolo che al pubblico piace sempre. E poi lo facciamo a teatro. Interpretare l’Adriana Lecouvreur al teatro Cilea fa scattare il senso di appartenenza per noi che abbiamo scelto di chiamarci “Orchestra teatro Cilea”. Sentivamo la necessità di esprimerci in questo contesto, il luogo naturale in cui eseguire l’opera e poi farlo nel teatro reggino dedicato al compositore diventa una vera celebrazione». Un evento che arriva a coronamento di un momento positivo. «Questo per l'Orchestra è stato anno importante abbiamo ripresto attività e abbiamo lavorato tanto con grande impegno, tanto da ricevere il riconoscimento del Fus fondo unico dello spettacolo parecchia». Un attestato che si traduce in preziosi finanziamenti «riconoscimento che premia i meriti, i parametri valutano curriculum, progetto, direzione artistica, ma anche responsabilità». Opportunità che «ci consente di progettare le attività per i prossimi anni, anche se abbiamo sempre bisogno del sostegno delle amministrazioni locali. Intanto viviamo intensamente questo evento che può contare su una produzione davvero importante, abbiamo la responsabilità di fare bene».
Insomma «un grande appuntamento per la città – conferma Marcello Siclari presidente e amministratore del Coro Cilea – , che deve molto all’entusiasmo e alla determinazione del dottore Eduardo Lamberti Castronuovo. Speriamo che non sia l’unico. In questi anni siamo stati costretti ad abituarci ad eventi sporadici. Sarebbe opportuno che si creasse una rete di collaborazione anche con gli altri teatri calabresi. Ma invece la competizione sembra far perdere di vista i vantaggi della sinergia. Siamo reduci dal Rigoletto a Cosenza faremo presto la Tosca a Messina. Una volta era diverso. Abbiamo alle spalle una storia importante, autorevole che pochi forse in città conoscono. La nostra speranza è sempre quella di non vivere di eventi isolati, ci sono i presupposti per costruire qualcosa di stabile, concreto. Abbiamo un conservatorio che forma maestri che si dedicano all'insegnamento. Sarebbe bello se praticassero la loro professione nella loro città invece che andare altrove. Molti dei nostri allievi cantano nei cori stabili a Palermo, Verona, Catania, Montecarlo. Abbiamo seminato tanto. Ma dobbiamo partire dal fatto che abbiamo un teatro vuoto che non ha struttura e organico».
Gli artisti dell’orchestra e del coro
ORCHESTRA
VIOLINI 1: Pasquale Faucitano, Paolo De Benedetto, Sidorela Cuedari, Salvatore Portuesi, Argira Morabito, Cecilia Popa Mare, Irene Tripodi, Michael Manuli.
VIOLINI 2: Paolo Noschese, Paola Russo, Domenica Romeo, Noemi D’amico, Maria Antonietta Bagalà, Sara Cogliandro , Giada Politanó.
VIOLE: Piero Massa, Maria Immacolata Praticó, Dimitri Ilhin, Giuseppe Benedetto, Ilenia Didiano.
VIOLONCELLI: Maurizio Salemi, Ludovica Cordova, Giovanni Caridi, Vincenzo Di Silvestro.
CONTRABBASSI: Luigi Lamberti, Salvatore Schipilliti, Vincenzo Baldessarro.
FLAUTI: Alessandro Carere, Dario Siclari, Antonino Ottavino Barillà.
OBOI: Pasquale Franciosa , Demetrio Mordà, Inglese Corno, Demetrio Labate.
CLARINETTI: Michele Giovinazzo, Stefano Anania.
FAGOTTI: Domenico Sorbara, Filippo Barracato.
CORNI: Gianpiero Cannata , Fabio Chillemi, Rosario Levato, Tommaso D’Astoli.
TROMBE: Christian Zappia, Alessio Giordano, Giuseppe Delfino.
TROMBONI: Fausto Miglioresi, Daniele Filardo, Valentina Suraci.
BASSO TUBA: Andrea Affardelli.
ARPA: Sabina Palazzolo.
TIMPANI: Giuseppe Spanó.
PERCUSSIONI: Francesco Zuccalà, Alessandro Vetere.
CELESTA: Roberto Oppedisano.
CORO
SOPRANI: Francesca Canale, Stefania Campicelli, Anna Maria Casile, Federica Caracciolo, Maria Antonia Corradino, Caterina Fassari, Federika Gallo, Eleonora Minutoli, Roberta Nassi, Roberta Panuccio, Marina Spinelli, Serena Valenti.
MEZZOSOPRANI: Alessandra Catania, Gabriella Grassi, Giusy Lorizio, Fernanda Plutino, Catena Raso.
CONTRALTI: Milena Calarco, Maria Grazia Costantino, Daniela D’Agostino, Angela Marcianò, Santina Tirotta.
TENORI: Marco Cuzzilla Marco, Orlando Ke, Antonino Mauceri, Nicola Marrabello, Davide Scigliano, Giuseppe Taverriti, Daniele Tirotta.
TENORI 2: Umberto Arena, Antonino Bellantoni, Riccardo Zema, Gilberto Pereira da Silva.
BASSI: Alessandro Bagnato, William Burzese, Giuseppe Cannizzaro, Francesco Ferraro, Demetrio Marino, Liborio Siclari, Marcello Siclari.
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