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A Parigi l’opera “Coppi e Bartali” del pittore reggino Natino Chirico

Tra le protagoniste della mostra "Le sfide del corpo" in occasione dei Giochi Olimpici

Ha conquistato la sua fama nazionale ed internazionale, Natino Chirico, imprimendo un universo di colori e di forme alle sue opere: un pittore reggino orgoglioso di essere partito dalla periferia e di avere condiviso con gli amici di sempre, Gianni e Santo Versace, la sfida di fare della calabresità una scommessa vincente.

Ebbene, un nuovo importante riconoscimento arricchisce la sua storia professionale ed umana: l'opera che ritrae gli eterni rivali Fausto Coppi e Gino Bartali è tra le protagoniste della mostra "Le sfide del corpo" curata dall’Istituto italiano di Cultura di Parigi in occasione dei Giochi Olimpici 2024.

«L' allestimento ripercorre il rapporto tra arte e sport nel corso dei secoli ed è stato pensato per questo straordinario evento. Tutto - spiega Natino Chirico- nasce da una telefonata che mi arriva dall'Istituto italiano di cultura di Parigi e quasi un sesto senso mi ha portato a ricontattare quel numero. Mi si riferiva che il direttore dell’istituto era rimasto entusiasta di questa opera notata al palazzo della Farnesina, sede del Ministero degli Affari Esteri a Roma, e che pertanto necessitava una mia autorizzazione in modo che la stessa potesse essere trasferita ed esposta per la durata delle Olimpiadi, volendo rappresentare l' italianità ad alti livelli. Non stavo nella pelle, pensando in quale bella compagnia si sarebbe trovata “Coppi e Bartali”; solo per citare alcune opere, “l’Uomo in movimento" di Umberto Boccioni, scultura del 1913 divenuta emblematica non solo del movimento futurista, ma dell’intera scultura del Novecento; il “Pugile seduto", bronzo del I secolo a.C., oggi conservato al Museo nazionale Romano e una copia in gesso del Discobolo di Lancellotti".

E sono già diversi gli italiani che hanno manifestato a Natino Chirico apprezzamento per l'opera su tela a olio e acrilico (160 per 160) che ritrae Coppi e Bartali passarsi la borraccia nel clou della tensione agonistica. «Volevo rimarcare il valore dello sport come atto di solidarietà umana e non solo di competizione. Due atleti rivali da sempre, emblema dell'agonismo più alto, che non rinunciano ad aiutarsi nei momenti di difficoltà. Lo sport è anche amicizia e non deve mai sorpassare le regole della vita e il rispetto della persona, anzi deve esserne alla base», afferma Natino Chirico, annunciando una prossima mostra patrocinata dal Credito Sportivo e dal Coni che esalta lo sport come crescita nel sociale. «È un valore che ho imparato ben presto perché la mia storia è quella di un ragazzo nato in un quartiere popolare di Reggio che la pallacanestro ha contribuito a rendere felice, preservandolo da quelle difficoltà che è facile incontrare quando non si ha ancora ben chiara la strada da intraprendere».

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