Reggio

Lunedì 10 Febbraio 2025

Quell’arte salvata che ci salva. A Reggio ecco "Pasquino Crupi" con la mostra "SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche"

Approda a Palazzo della Cultura «Pasquino Crupi» – dove potrà essere visitata fino al 27 aprile – la mostra «SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche», rappresentazione plastica, emblematica e soprattutto potente «della vittoria del diritto sul delitto»; di chi restituisce al territorio ciò che gli altri avevano sottratto illecitamente. «Opere impregnate di significativi contenuti sociali e culturali; l’obiettivo è quello di convogliare più sensibilità possibili intorno ai valori della conoscenza, della legalità e del bello». Così, nel corso della presentazione, Wanda Ferro, sottosegretario di Stato con delega all’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata del Ministero dell’Interno, il sindaco della città Metropolitana Giuseppe Falcomatà, Roberto Vannata, dirigente Servizio II, Sistema museale nazionale e valorizzazione del patrimonio culturale della direzione generale Musei del Ministero della Cultura, Maria Rosaria Laganà, direttore dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati, e Domenico Piraina, direttore Cultura Area Mostre e Musei Scientifici del Comune di Milano. Tante personalità che al Palazzo della Cultura – che dal 2016 espone in forma permanente oltre cento opere d’arte, parte di un’unica confisca effettuata dal Tribunale di Reggio Calabria nel 2015 – hanno testimoniato quanto sia importante che opere fino ad ieri oggetto di proprietà esclusiva della criminalità vengano oggi restituite al mondo. E quanto sia fondamentale il ruolo del patrimonio artistico ed ambientale nella costruzione di una cittadinanza autentica e partecipata. «L’arte che salva e l’arte salvata»: è il doppio messaggio degli oltre ottanta esemplari di arte contemporanea, tra pittura, grafica e scultura, che provengono dalle confische effettuate dalla pubblica autorità alla malavita organizzata e che portano la firma di maestri come Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Massimo Campigli, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano, Robert Rauschenberg, Christo. C’è anche l’olio su tela del messinese Giuseppe Migneco che ritrae un venditore di pesce mentre rivolge le spalle al mare (1972). Un vero e proprio viaggio nell’arte dalla prima metà del Novecento fino ai primi anni Duemila che attraversa l’evoluzione dei linguaggi espressivi e delle correnti artistiche del tempo e richiama l’impegno delle istituzioni (fra queste, il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale e la Guardia di Finanza) anche nella verifica dell’autenticità e dell’interesse culturale del patrimonio recuperato. L’esposizione è parte del progetto «Arte per la cultura della legalità», a cura della Direzione generale Musei, dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), del Comune di Milano e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con il Ministero dell’Interno. La rassegna reggina è la terza tappa di un itinerario che si è aperto con una straordinaria anteprima, dal 16 ottobre al 21 novembre scorsi, alla Casa Museo Hendrik Christian Andersen a Roma, proseguita con l’esposizione a Palazzo Reale di Milano dal 3 dicembre al 26 gennaio, che ha registrato più di 20mila visitatori.

leggi l'articolo completo