Quell’arte salvata che ci salva. A Reggio ecco "Pasquino Crupi" con la mostra "SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche"
Approda a Palazzo della Cultura «Pasquino Crupi» – dove potrà essere visitata fino al 27 aprile – la mostra «SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche», rappresentazione plastica, emblematica e soprattutto potente «della vittoria del diritto sul delitto»; di chi restituisce al territorio ciò che gli altri avevano sottratto illecitamente. «Opere impregnate di significativi contenuti sociali e culturali; l’obiettivo è quello di convogliare più sensibilità possibili intorno ai valori della conoscenza, della legalità e del bello». Così, nel corso della presentazione, Wanda Ferro, sottosegretario di Stato con delega all’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata del Ministero dell’Interno, il sindaco della città Metropolitana Giuseppe Falcomatà, Roberto Vannata, dirigente Servizio II, Sistema museale nazionale e valorizzazione del patrimonio culturale della direzione generale Musei del Ministero della Cultura, Maria Rosaria Laganà, direttore dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati, e Domenico Piraina, direttore Cultura Area Mostre e Musei Scientifici del Comune di Milano. Tante personalità che al Palazzo della Cultura – che dal 2016 espone in forma permanente oltre cento opere d’arte, parte di un’unica confisca effettuata dal Tribunale di Reggio Calabria nel 2015 – hanno testimoniato quanto sia importante che opere fino ad ieri oggetto di proprietà esclusiva della criminalità vengano oggi restituite al mondo. E quanto sia fondamentale il ruolo del patrimonio artistico ed ambientale nella costruzione di una cittadinanza autentica e partecipata.