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Reggio punta a diventare la Capitale della cultura con la carica dei diecimila. Ma scoppia il caso politico

Dopo la presentazione a Roma continuano le adesioni al “Manifesto”, sottoscrizioni anche dalle comunità calabresi negli Stati Uniti e in Australia. Anche i fondi a disposizione sono destinati ad aumentare, ma nel dossier manca l’approfondimento sull’aspetto finanziario, integrato però in sede di audizione

I fondi ci sono o no, e perché nel dossier non si è entrati nel dettaglio? Questa indubbia mancanza, voluta o no, influirà nella valutazione della giuria o l’audizione è stata sufficiente a chiarire gli aspetti finanziari? Nella città delle eterne divisioni, è la candidatura a Capitale italiana della cultura 2027 a creare nuove tensioni. È bastato, ad aprire le crepa, un rilievo emerso durate la presentazione al Ministero di mercoledì mattina: nel dossier “Cuore del Mediterraneo” si parla molto poco della parte economica. I dati, però, sono stati illustrati nel suo intervento da Luisa Nipote, dirigente del settore organi di governo e staff del Comune. Basterà? La risposta è inevitabilmente affidata alla commissione, che ha posto domande e preso appunti in vista del verdetto che sarà formalizzato entro marzo. Ma comunque vada, l’appuntamento romano può essere archiviato come un successo nel segno del senso di appartenenza, dell’orgoglio, della capacità di guardare avanti con entusiasmo.

I numeri

Dopo l’intervento del sindaco Giuseppe Falcomatà, Nipote ha illustrato, sinteticamente, il processo di potenziale trasformazione della città a Capitale italiana della Cultura. «Il nostro obiettivo fondamentale – ha detto – è fare di Reggio Calabria il parco culturale al centro del Mediterraneo. Perché questa trasformazione si realizzasse il Comune ha già iniziato a lavorare ed a investire: sono stati già stanziati, ed in gran parte impegnati, oltre 250 milioni di euro per interventi strutturali diretti a rigenerare i luoghi della cultura ed a crearne di nuovi; ma gli investimenti sono riferiti anche all’apparato sovrastrutturale, oltre 120 milioni di euro di cui più di 100 destinati all’accessibilità ed alla funzionale mobilità nell’intero territorio comunale». Dopo aver parlato della sostenibilità economica del progetto culturale del 2027 – oltre 8 milioni di euro destinati ad aumentare nel 2026 grazie ai meccanismi di flessibilità e premialità dei fondi comunitari già in utilizzo del Comune – la dirigente ha introdotto le attività previste, per ognuna delle quali gli eventi sono stati illustrati con gli interventi del direttore del Museo archeologico a Fabrizio Sudano, del presidente della Camera di commercio Antonio Tramontana e della direttrice dell’Archivio di Stato Angela Puleio. Nel dettaglio, i 251 milioni di interventi infrastrutturali (comunque già in campo, al di là dell’esito della candidatura) sono così suddivisi: 129.244.090 euro per interventi finalizzati alla creazione e/o costruzione di luoghi destinati alla culturali (nel calderone, fra l’altro, ci sono i 121 milioni per il Museo del mare); 102.410.468 euro per la mobilità accessibile e sostenibile (comprese piste ciclabili e ciclovie); 11.218.843,73 euro per interventi finalizzati alla implementazione dell’apparato infrastrutturale, collegato alle attività culturalli; 9.104.060,46 euro per interventi finalizzati ad espandere l’occupazione, valorizzando le specificità le eccellenze e la territorialità.

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