Lo avevano promesso, e lo hanno fatto: quello di ottobre scorso sarebbe stato un “numero zero”, un aperitivo, e con la bella stagione, all’aperto, sarebbe arrivata la prima edizione. E dunque eccolo, torna – o comincia – il festival più lieve e imprevedibile di tutti: tre serate dedicate a quello che è stato, per tutti noi, la croce e la delizia dei tempi della scuola: l’argomento a piacere. Perché nel «Festival dell’argomento a piacere», diretto dal giornalista Tommaso Labate, calabrese doc (di Marina di Gioiosa Ionica) ma volto e voce notissimi del giornalismo italiano – conduce ogni giorno con Massimo Cervelli su RaiRadio2, dalle 12 alle 13.30, il seguitissimo e pop «Non è un paese per giovani» – prodotto da Elastica e promosso dal Comune di Roccella Jonica, sono appunto gli ospiti (e che ospiti) a scegliere il loro... argomento a piacere. Meglio se lontano o lontanissimo dalle cose di cui si occupano ai massimi livelli, e per cui sono, giustamente, famosi. Un modo per scoprire un lato imprevedibile di personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura, dell’informazione. In un posto assai fascinoso, sul lungomare di Roccella Jonica – una bellezza che s’intravvede nel bel manifesto del Festival, firmato da uno dei protagonisti del “numero zero”, il geniale disegnatore Makkox, che sa unire nella sua matita la satira più feroce e la poesia più commovente – , presso il Largo Colonne Rita Levi Montalcini (con ingresso libero e gratuito) da venerdì 13 a domenica 15 si parlerà di hobby, di interessi, di passioni. Tutti rigorosamente scelti... a piacere dagli ospiti, che dialogheranno sul palco col direttore artistico (il quale lo scorso anno, raccontandoci del festival, ci aveva confidato: «Più passa il tempo, più mi rendo conto che il mio argomento a piacere è sempre la Calabria»). Gli ospiti di questa prima edizione saranno Marianna Aprile, Teresa Ciabatti, Federico Buffa, Walter Veltroni, Diego Bianchi “Zoro”, Neri Marcorè, tutti notissimi al pubblico e tutti impegnati a raccontarci – a piacere – qualcosa che non ci aspettiamo. Saranno due appuntamenti a sera: alle 19 e alle 21. Il primo giorno, per la sezione “libri al festival” si partirà con la giornalista Marianna Aprile e il suo «Materiali Resistenti» (Piemme), scritto con il collega Luca Telese: una raccolta di storie di «operosa speranza» e quotidiana resistenza da parte di persone, gruppi, comunità. Ma ovviamente si andrà oltre, per riflettere assieme, oltre i temi dell’attualità, su ciò che prova a resistere, e parla diversamente di storia e di memoria di luoghi, esperienze, collettività. Alle 21 di venerdì toccherà a Federico Buffa, notissimo telecronista e narratore sportivo, che parlerà di un tema fascinoso: «Oltreoceano: nord sud ovest est, America». Il suo argomento a piacere, anzi a passione, sono le Americhe, continente che ha viaggiato e raccontato, dal Bronx al futbòl argentino che suona e danza come una milonga... Si prosegue sabato 14: alle 19 sarà la scrittrice Teresa Ciabatti a salire sul palco, partendo dal suo ultimo romanzo, «Donnaregina» (Mondadori), anche questo occasione per parlare... d’altro, secondo l’inclinazione specialissima del festival, oltre l’autofiction e l’indagine giornalistica, con la storia d’un superboss e di una scrittrice che deve intervistarlo e raccontarlo. Alle 21 protagonista Walter Veltroni, nell’incontro sul tema: «Un mondo in bianco e nero: gli anni Sessanta e oggi». Proprio quegli anni Sessanta che hanno cambiato molte cose nel nostro Paese, con la televisione – il suo bianco e nero che stava per diventare colore: la svolta – che ci raccontava quello che vivevamo, le più grandi speranze e le lotte più estreme, bianco e nero. E chissà che tutto quel magnifico fermento non ci serva ancora oggi, non possa dirci qualcosa per il nostro futuro. Domenica 15 giugno alle 19 toccherà a un altro volto molto amato della “televisione che resiste”, Diego Bianchi “Zoro”, inventore di “Gazebo” e “Propaganda Live”(su La7), che sono ormai comunità, prima che trasmissioni televisive. E noi che lo seguiamo da sempre sappiamo bene che tra le passioni di Zoro c’è la musica (e le magliette, che spesso della musica e dei suoi miti parlano). In «E la gente sa che sai suonare: incontri musicali ravvicinati» ci racconterà la cosa migliore che sa raccontare, da sempre: i suoi incontri con le personalità più geniali, bizzarre, creative. Gran finale, nella serata di domenica, alle 21, ancora nel segno della musica, con l’attore Neri Marcorè in «Cinquanta sfumature di Neri: metti un po’ di musica leggera». Anzi leggerissima. Anche se si parlerà d’una cosa serissima e per niente leggera, ovvero la canzone d’autore. Ma con il suo stile ironico e confidenziale. Perché esser lievi è cosa che richiede un pesante impegno. E questo festival lo sa, e lo fa, benissimo.