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A Reggio Calabria al via il nuovo corso del MArRC

Il direttore Fabrizio Sudano ha illustrato il progetto fortemente identitario del Museo di Reggio Calabria

Un Museo archeologico nazionale fortemente identitario della città e della sua storia. Questo l’obiettivo del progetto di “rebranding” (processo strategico per trasformare o rinnovare la propria immagine) presentato nella moderna terrazza di palazzo Piacentini dal direttore Fabrizio Sudano, che segna l’inizio di una fase di cambiamento del sito web e anche del logo con le iniziali di Reggio Calabria. Presentazione che ha anticipato il concerto jazz feat. Nicky Nicolai di Stefano Di Battista (sax) e del suo quartetto composto da Daniele Sorrentino (basso), Luigi Del Prete (batteria), Andrea Rea (piano) e Matteo Cutello (tromba). Performance musicale – su alcune tra le più iconiche canzoni del progetto “Mille bolle blu” – molto applaudita, coincisa peraltro con un’esclusiva apertura straordinaria al pubblico del MArRC dalle 20 alle 23.
Il direttore Sudano, mentre venivano proiettati video sul cambiamento in atto, ha illustrato valori e prospettive in un confronto aperto con i professionisti che hanno curato il progetto creativo moderato da Matilde Flati e con l’agenzia etnea “Industria01” rappresentata da Maria E. Nicotra. Hanno collaborato anche il promoter Ruggero Pegna nell’ambito del cartellone “Museo in fest” e Giorgio Gatto Costantino in merito a un video mapping a tema, sulla facciata del MArRC, della Globo Service, in armonia con il “rebranding”.
«A metà giugno abbiamo presentato la stagione estiva – ha ricordato il direttore Sudano – e quest’incontro è uno dei più importanti. L’abbiamo svolto per festeggiare la nuova immagine del Museo alla quale abbiamo lavorato tanto e che spero lo renda sempre più visibile, accessibile e riconoscibile al di fuori della regione, a livello nazionale e internazionale che merita non solo per i Bronzi di Riace. La parte logistica ci penalizza parecchio. Da un anno in qua, però, l’incremento dei voli all’aeroporto reggino è notevole. Oltre a quello della Regione, il lavoro dell’amministrazione comunale crea una sinergia che spinge Reggio su livelli turistici mai toccati prima. Noi lo viviamo tutti i giorni per gli stranieri. Ora arriveranno i grandi flussi anche italiani nelle località balneari. Quello che dico sempre verte sulla speranza che l’enogastronomia e la bellezza paesaggistica possano coniugarsi con l’archeologia e il Museo di Reggio che in Calabria è l’attrattore più grande. Come Museo abbiamo un calendario ben studiato e variegato anche per giovani e bambini, grazie altresì alle associazioni che collaborano con noi tutto l’anno e che presenteranno conferenze, incontri e relazioni culturali. Ecco che l’estate può essere ben vissuta dal Museo insieme all’estate reggina del comune».
Sudano è viceversa rammaricato per i posti ridotti disponibili in ordine ai quali non è mancata qualche polemica. «Purtroppo – ha chiosato – non possiamo farci nulla, i numeri sono questi. Il nostro cuore è questo, il Museo è aperto come dimostriamo giornalmente. Non possiamo però accogliere tutti, per le limitazioni che abbiamo sicché dobbiamo solo adeguarci alla capienza delle strutture».
Stefano Di Battista è contento per l’accoglienza ricevuta «in questo posto meraviglioso all’insegna del divertimento e dello stare insieme. Io cerco di suonare liberandomi delle cose che ho studiato in passato perché non deve restarci incollato addosso lo studio. Riusciamo a suonare, è vero; ma non dobbiamo farlo meccanicamente, bensì esprimerci liberamente. Più si è rilassati meglio è. Troppo concentrati, per me non va bene. E questo è un luogo ideale».

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