Da un lato l’aspetto economico, dall’altro quello burocratico. In mezzo un’opera, il palazzo di giustizia di Reggio Calabria, che rischia di diventare una gigantesca incompiuta, come riportato nelle pagine della Gazzetta del Sud oggi in edicola. La questione è quella dei 16 milioni previsti dall’appalto, considerati troppo pochi da parte della ditta appaltatrice la Passarelli che, anche a nome delle altre società dell’Ati, non può e non vuole «rispondere tecnicamente ed economicamente delle opere del precedente appaltatore». L’aspetto tecnico, invece, riguarda la perizia di variante, chiesta dalle aziende e sulla quale il Comune temporeggia.