Con un video dall’interno del terminal, alla vigilia dell’incontro al Ministero di stamattina, i lavoratori portuali, al quinto giorno di blocco delle attività, rivolgono un accorato appello al Governo e all’azienda per chiedere garanzie sui diversi punti della vertenza e si smarcano dai sindacati.
«Vogliamo certezze – legge con voce spezzata uno di loro in rappresentanza dei colleghi – che nessun portuale venga licenziato e che l’azienda ritiri in maniera decisa e istantanea i ricorsi in appello verso quanti hanno vinto la causa per il reintegro. Chiediamo un impegno serio e definitivo sugli investimenti che questo scalo merita per garantire l’occupazione: parliamo dei mezzi di piazzale, gru di banchina e il rifacimento dello stesso piazzale. Chiediamo che l’azienda effettui il disconoscimento delle sigle sindacali che attualmente ruotano nel terminal in quanto non rappresentano l’operaio. Chiediamo che lo Stato avvii l’iter per riconoscere il lavoro usurante agli operai portuali».
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