Reggio

Lunedì 29 Aprile 2024

Gioia Tauro, Filt-Cgil: «Lo scalo si può salvare con Zes e Accordo di programma»

Il porto di Gioia Tauro

Il Comitato direttivo della Filt-Cgil nazionale, riunitosi nei giorni scorsi, considera molto grave la situazione venutasi a creare nel porto di Gioia Tauro, con rischi seri per la tenuta occupazionale sul territorio ma anche per gli effetti a catena che potrebbero, se non adeguatamente governati, determinarsi in altri porti italiani. Nel corso dell'assemblea è stato evidenziato il progressivo decremento dei volumi di containers movimentati nel terminal calabrese che, in Europa, è passato dal 5° posto del 2007 al 13° del 2018: per il sindacato, lo scalo «necessita, da parte del Governo, e prima di assumere iniziative non adeguate, di una verifica più puntuale sulle strategie dei gruppi internazionali coinvolti, MSC ed Eurokai-Contship. Sei anni di ammortizzatori sociali utilizzati da MCT e l'accordo di Palazzo Chigi del 2016, con impegni precisi dello Stato italiano e delle parti sociali in causa non sono stati sufficienti ad invertire la tendenza negativa. Sintomo evidente che c'è bisogno di rivendicare in pieno gli impegni assunti in tale occasione da tutte le parti in causa, e di depotenziare lo scontro tutto interno alle due società multinazionali che rischiano di coinvolgere drammaticamente anche altri scali italiani e, quindi, molti lavoratori diretti e indiretti». La Filt-Cgil ricorda inoltre che la stessa recente istituzione della Zes può aiutare il processo di crescita industriale e la creazione di nuovi insediamenti produttivi soltanto se sostenuta da un porto efficiente alle spalle che ha tutte le connotazioni per affermarsi quale uno dei più importanti hub del traffico container nel bacino del Mediterraneo. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Reggio Calabria in edicola.

leggi l'articolo completo