Se dovesse essere dichiarato il dissesto delle casse comunali, l'unica certezza, in questi giorni convulsi, è che il prezzo più alto lo pagheranno le imprese che vantano crediti con Palazzo San Giorgio. Dunque lo scenario horror che si sta delineando all'orizzonte di Reggio è che molte imprese saranno spinte sull'orlo del fallimento e i primi pagare saranno i lavoratori che si troveranno a spasso. Altro che «con il dissesto i cittadini non pagheranno nulla tanto i tributi sono già da anni al massimo». Il conto, alla fine, dopo un terribile scaricabarile, viene presentato sempre ai lavoratori. Diventa di assoluta evidenza, dunque, che l'auspicato impegno della sottosegretaria Castelli e del Governo a trovare in tempi rapidi una soluzione per evitare il default dei circa 50 enti locali in pre-dissesto per la maggior parte localizzati nel Sud del Paese riveste un'importanza fondamentale non solo per garantire i livelli minimi di servizi ai cittadini ma anche per consentire di adempiere con regolarità agli impegni contrattuali nei confronti delle imprese fornitrici e quindi dare quel poco di ossigeno necessario a tenere in piedi il tessuto imprenditoriale e l'economia reggina. Intanto, in attesa degli eventi, i costruttori reggini trattengono il fiato. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Reggio Calabria in edicola.