“Ben vengano gli accordi industriali tra le compagnie su cui non credo si debba intervenire. Questo è il mercato. Ma credo ci sia un nodo strategico che da tre anni ripetiamo in tutti i tavoli romani, parlando sempre la stessa lingua, dal 2015 a oggi: l'Europa ha dato risorse da destinare al Porto di Gioia Tauro, pari a 150 milioni e queste risorse, visto che è un porto internazionale, sono state date a Roma che le deve spendere”. Lo ha detto il vicepresidente della Regione Calabria con delega al Porto di Gioia Tauro, Francesco Russo, a margine di un convegno che si è svolto oggi nella Cittadella regionale sul sistema di pagamenti degli enti locali. “Invece – ha aggiunto Russo - delle risorse che Bruxelles ha dato a Roma non è stato speso nemmeno un euro, nemmeno convenzionale. Allora è particolarmente strano e non spiegabile quello che sta accadendo. Non è ammissibile. Il limite storico di Gioia Tauro sta nella sua mancata diversificazione. Questi 150 milioni servono da una parte per rimettere in ripristino tutte le infrastrutture, tra cui alcune sono obsolete, e dall'altro per la diversificazione, come la banchina sud. Voglio sottolineare una cosa. Le risorse di Bruxelles sono addizionali rispetto alle risorse che Roma deve spendere su Gioia Tauro. Il paradosso è che non ci sono né le risorse ordinarie che Roma non mette per Gioia, né quelle addizionali. Il tema è questo e auspico che la mattina in cui il Presidente del Consiglio viene in Calabria per il Consiglio dei Ministri questi temi siano risolti e non da affrontare quel giorno. Siamo all'ultimo anno della programmazione, nel 2019, ed è incredibile che questo accada”