Se i Bronzi di Riace sono il simbolo della città, il lungomare di Reggio Calabria è l’icona dell’estate reggina. È intitolato al sindaco Italo Falcomatà, che durante l’amministrazione passata alla storia come 'primavera di Reggio' ottenne i lavori di riqualificazione dopo gli anni di degrado per l’interramento della ferrovia lungo la costa. 'Il più bel chilometro d’Italia', è diventato anche la zona più affollata della città soprattutto nei mesi estivi.
Motore propulsivo della movida di questi anni sono stati i lidi balneari, allestiti sulla spiaggia hanno permesso alla città di moltiplicare l’offerta asfittica del 'Lido comunale', ancora oggi in attesa di «urgenti» lavori di riqualificazione per rinverdire i fasti di un tempo testimoniati dalla Torre Nervi e dalla leggendaria Rotonda sul mare e delle sue vetrate, che ormai si può ammirare solo nelle cartoline degli anni '50.
Dal 4 maggio lentamente i reggini si riprendono i propri spazi per una sana attività motoria anche in questo luogo che durante il lockdown ha subito le restrizioni imposte con ordinanza dal sindaco Giuseppe Falcomatà, il figlio di Italo, che ha vietato al transito pedonale tutte le piazze e i parchi cittadini e non a caso ha espressamente vietato il lungomare ai pedoni. Adesso per favorire il distanziamento a chi passeggia il sindaco ha ideato il «largomare» chiudendo questa volta al traffico veicolare parte della «via Marina» il venerdì sera, sabato e domenica. L’emergenza coronavirus però minaccia l’imminente stagione estiva. È presto per dire se tra i reggini prevarrà la paura o il richiamo delle acque dello Stretto e della dirimpettaia Sicilia.
Emilia Di Vietri Crucitti, titolare del lido «Emily's», il primo ad essere quasi interamente rimontato, non ha dubbi: «Il nostro lido sta prendendo forma, sicuramente sarà una stagione diversa, comunque bisogna ricominciare e lo faremo con lo stesso entusiasmo di sempre».
«Siamo molto fiduciosi - afferma - tanto che abbiamo iniziato i lavori già circa venti giorni fa. La città ha sempre risposto bene, non credo che non ci si voglia riprendere da questa situazione. Se ognuno di noi farà la propria parte sicuramente andrà bene». Le ripercussioni ci saranno anche per il personale: «Abbiamo tentato di riconfermare - spiega la titolare - i nostri preziosissimi collaboratori che hanno lavorato fino all’anno scorso con noi. Ovviamente ci sarà chi lavorerà full time ma divideremo un pò il lavoro per non abbandonare nessuno. Anche loro dovranno adattarsi alle nuove disposizioni quindi lavoreranno anche loro in sicurezza, con mascherina e guanti».
La discoteca probabilmente salterà, ma da Emily's non si scoraggiano: «Dovendo evitare gli assembramenti tale tipo di intrattenimento è incerto, ma ai tavoli si può pur sempre avere una musica di sottofondo e godere di questo bellissimo panorama». Poco distante dall’Arena dello Stretto altri operai sono al lavoro per montare un altro lido, mentre i gazebo sono ancora tutti chiusi. L’incubo da sfatare risuona come una hit di Loredana Bertè, che è di Bagnara Calabra. La paura dei gestori dei lidi sta tutta in quel titolo: «Il mare d’inverno».
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