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Reggio e il caro bollette. Confcommercio: "Fate presto"

«Siamo pronti a scendere in piazza, ma questo è il momento della responsabilità non della rabbia o delle scelte dettate dalla pancia. La situazione è peggiore rispetto all’emergenza pandemica»

Lorenzo Labate, presidente Confcommercio Reggio

A una settimana dall’esito delle consultazioni elettorali, tutto è più fermo di prima ma i problemi per le imprese e le famiglie aumentano: emergenza energetica, caro materie prime, inflazione non danno tregua e tante sono le aziende che intendono già nei prossimi giorni sospendere le attività, con le inevitabili ripercussioni sull’occupazione. Tutte le categorie in seno a Confcommercio hanno le proprie priorità e richieste per i rappresentanti della nuova coalizione, ma l’appello corale è quello di «agire in fretta per la formazione del nuovo Governo e mettere in sicurezza le famiglie e il tessuto imprenditoriale nazionale mai così a rischio».
Di ritorno dalla Conferenza di Sistema Confcommercio nazionale, è il Presidente Lorenzo Labate a osservare che «l’esito della consultazione nazionale è stato chiaro. L’Italia si trova oggi sotto mutati simboli politici ma per le imprese non sono importanti i “colori”. C’è urgente bisogno di risposte all’emergenza energia oltre a politiche a sostegno del lavoro e riduzione dell’Irpef. C’è questo e tanto altro – continua Labate – nel documento che Confcommercio aveva già sottoposto ai leader dei partiti prima delle elezioni, chiedendo interventi di semplificazione fiscale e riforma del reddito di cittadinanza, consolidamento degli incentivi all’imprenditoria giovanile, rafforzamento della produzione nazionale di energia e un tetto al prezzo dell’import di gas. E, guardando alla dimensione più provinciale, le richieste erano indirizzate al rafforzamento delle politiche di contrasto della criminalità e presidio del territorio, al contrasto all’abusivismo commerciale, alla valorizzazione del terziario. Occorre adesso che ciascuno faccia la propria parte. Dal canto nostro abbiamo fatto toccare con mano alla politica il dramma vissuto dalle aziende. Abbiamo offerto soluzioni tecniche. Ma questa inerzia della classe politica oggi è inaccettabile. Addirittura – prosegue Labate – sul livello provinciale, oltre alle azioni di pressione sulla politica svolte da Confcommercio, assieme alle altre sigle dell’industria, artigianato, agricoltura e con la condivisione dell’Assessorato comunale alle Attività produttive e della Camera di Commercio nei giorni scorsi abbiamo incontrato il prefetto Massimo Mariani consegnando un documento con le istanze del mondo produttivo all’Esecutivo per adottare interventi urgenti salva-imprese. Un gesto che ha inteso significare la compattezza delle organizzazioni rispetto a questioni di vitale importanza per le imprese portando alla formalizzazione di una richiesta unitaria, priva di colori e volta solo alla tutela delle imprese».

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