A Natale appena trascorso, ad acquisti pressoché ultimati, Confcommercio Reggio Calabria fa un primo bilancio sull’andamento dello shopping festivo che, pur segnando una contrazione rispetto al 2020, visto il tempo di crisi, ha comunque rivelato una quasi insperata vitalità. Da una indagine - ancora provvisoria - svolta da Confcommercio presso gli associati, ecco emergere una generalizzata riduzione delle spese, una situazione in cui sono stati tanti i regali comprati ma con prezzo medio contenuto. A tenere, il comparto alimentare, con i consumatori che non hanno rinunciato agli acquisti privilegiando la qualità alla quantità e con la ristorazione in ripresa. A Reggio molte le presenze per gli acquisti di avventori provenienti da altre città calabresi in veloce “trasferta”. “Seppure di fronte a un quadro generale non esaltante e con i portafogli delle famiglie più leggeri rispetto agli anni passati – per il Presidente di Confcommercio Lorenzo Labate – la voglia di convivialità e l’attaccamento alla tradizione del regalo natalizio hanno sostanzialmente tenuto. C’è stata una evidente prudenza nello spendere, con i consumi concentrati su beni di prima necessità, e con una tendenza nel settore no food a rinviare ai saldi gli acquisti di beni voluttuari o non strettamente indispensabili. In particolare – continua Labate - l’andamento di consumi e acquisti è in calo rispetto al 2020, l’anno che prendiamo come riferimento in quanto precedente al Covid. La contrazione, che quantifichiamo attorno al 15%, ha riguardato tutti i comparti, tranne quello alimentare, con i clienti che, comprensibilmente, si sono dimostrati particolarmente attenti. Da imprenditore e rappresentante degli imprenditori dico che, dopo mesi bui, a Natale abbiamo fortunatamente rifiatato e guai non fosse stato così. E dico che dobbiamo rimanere ottimisti perché siamo imprenditori, puntando sulla qualità e sulla nostra identità. Allo stesso tempo riconosco che, con il caro energia, caro materie prime, inflazione, sarà possibile uscire da una situazione oggettivamente emergenziale solo con interventi di sistema e, dunque, con governo e istituzioni che dovranno mettere in campo misure per sostenere aziende, lavoratori e famiglie”. Per Confcommercio, oltre alla crisi dovuta all’aumento dei costi dell’energia ed all’inflazione in forte ascesa negli ultimi mesi, un altro elemento che ha certamente inciso sull’andamento delle vendite natalizie è dato dai “saldi di fine stagione” al via subito dopo Natale, il 5 gennaio. Saldi rispetto ai quali c’è, a questo punto, grande attesa ma che necessitano di un urgente intervento regolatorio razionale e ragionevole. “È chiaro che con i saldi al via in Calabria, in linea con il resto d’Italia, il 5 gennaio – dichiara il Direttore di Confcommercio Fabio Giubilo – le famiglie hanno limitato gli acquisti natalizi ai regali o, comunque, allo stretto necessario, preferendo posticipare di qualche giorno acquisti più importanti che potranno essere realizzati a prezzi scontati. Scelta assolutamente ragionevole ma che si scontra con un problema oggettivo: la stagione invernale non è neppure iniziata a Reggio Calabria per cui da noi, a differenza di altri territori, i commercianti si troveranno a vendere, dal 5 gennaio, i primi capi invernali a prezzo di saldo. Una situazione sicuramente anomala e assolutamente non neutra per i commercianti - conclude Giubilo – che vedrà i “saldi di fine stagione” collocati a stagione, da noi, appena iniziata. Comprendiamo le ragioni che portano a fissare una data unica in tutta Italia per la partenza dei saldi ma è evidente che il meccanismo richieda dei correttivi e di questo abbiamo già investito i livelli competenti”.