Prosegue il nostro viaggio all’aeroporto dello Stretto, con le voci dei protagonisti diretti che, grazie all’infrastruttura, offrono un servizio essenziale per il collegamento con il territorio: i tassisti. Si tratta di una categoria professionale tra le più riconoscibili nelle grandi metropoli mondiali e resa celebre da numerosi film. In Italia è stato Alberto Sordi ad omaggiarli con il film “Il tassinaro” che resta tra i suoi lavori più ricordati ed apprezzati.
In città il taxi è visto come un servizio poco utilizzabile, almeno dai residenti, e che deve fare i conti anche con la concorrenza “sommersa” - che non aiuta chi è in regola - e un tariffario fermo da troppi anni. La presenza di un aeroporto più operativo e le attrazioni culturali e turistiche di Reggio, i Bronzi soprattutto, stanno invece favorendo una decisa svolta. L’impegno programmatico di Sacal per lo scalo dello Stretto, l’arrivo di Ryanair e di voli anche internazionali, il ritorno dei collegamenti più stabili di Ita, hanno offerto alla categoria dei tassisti reggini una maggiore considerazione. Ed è bastato trascorrere una mattinata con loro per capire come stia cambiando la professione, tra vecchi problemi e nuove prospettive. «La ripresa c’è stata – dice Luciano Baione – e grazie soprattutto all’aumento dei voli il lavoro non manca. Un aeroporto funzionante non aiuta solo noi, ma anche la città. Rispetto al passato, oggi con 13 voli registriamo più lavoro soprattutto con i turisti stranieri, che ci chiedono indicazioni sui luoghi di interesse quali il lungomare e i Bronzi di Riace. La nostra città però offre tanto altro che andrebbe valorizzato meglio».
Per chi ha scelto di trasferirsi in riva allo Stretto per proseguire la sua attività, come una dinamica tassista sudamericana, «questa è una città meravigliosa. Con i nuovi voli la situazione si è ripresa per fortuna, anche se il turismo è cambiato rispetto ai primi anni 2000, quando arrivavano viaggiatori che spesso non badavano a spese. Oggi i nostri clienti sono più attenti, c’è un po’ di concorrenza con gli autobus, ma va bene lo stesso».
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