Se la vita è una ruota significa che scorre a “giri” e il primo giro di Salvatore Spadaro, alias “Nebraska” - cantautore 21enne sotto contratto con Honiro - lo porta dove tutto è iniziato: nella sua Siderno, che dà il nome al primo singolo, prodotto da Marta Venturini, di un lavoro che nella sua interezza andrà a presentare ulteriori riflessioni sulla Calabria nell’ambito di un album di più ampio respiro.
Il giovane cantautore è approdato in Honiro dopo una gavetta iniziata ai tempi della scuola e culminata prima con riconoscimenti da Rtl 102.5 e Siae e poi con il superamento delle audizioni organizzate dalla sua attuale etichetta. Nebraska vive a Roma, ma non dimentica il legame con la sua terra: «Siderno è un pezzo, ascoltabile su tutte le piattaforme di streaming digitale, che ha visto la luce al termine del primo lockdown; rientrato a casa ho iniziato a scrivere pensando alla bellezza che mi circondava. È stata proprio Siderno ad ispirare quanto composto, ma in realtà credo che i versi fossero già dentro di me, è bastato guardarsi dentro».
Il lancio
Ovviamente questo lavoro sarà il lancio dell’album del cantautore, con il quale si va più a fondo sul perché abbia scelto “Siderno” come canzone di lancio: «È il mio luogo, noi siamo dei luoghi, il legame è profondissimo e soprattutto i luoghi aiutano a conoscere e conoscersi meglio, è stata quasi una scelta di coerenza scegliere “Siderno” come canzone apripista del mio lavoro. Amo la semplicità che si respira a Siderno e amo la sicurezza che mi dà. Ma penso anche alla natura, un gabbiano a Siderno se ti avvicini scappa, a Roma è quasi arrabbiato. Questa è una canzone che per me non ha retorica, adesso spero ovviamente che questa canzone possa essere apprezzata e capita, significherebbe essere sulla strada giusta. In generale, “Siderno” non è una canzone impegnata, ma ciò non vuol dire che sia priva di significato. Ho voluto raccontare bellezza poiché il lamento fine a se stesso serve a poco e alle nostre latitudini abbonda, Credo che inseguire la bellezza possa essere una grande risorsa per risolvere i problemi della nostra terra. La bellezza è l’antidoto per superare il lamento e il campanile».
E il futuro di Nebraska? «Il silenzio di questi due anni l’ho amato. Avevo voglia di lavorare e l’ho fatto, la musica è stata una compagna costante e non c’è stato un giorno, in questa fase, nel quale io non abbia pensato alle canzoni. Ho avuto la pazienza di aspettare per la pubblicazione di quanto ho elaborato in questo periodo, e voglio ringraziare chi mi è stato vicino alimentando il fuoco che avevo dentro, sostenendomi in questi due lunghi anni».
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