Una delle voci italiane più potenti sarà oggi in Calabria per un Santo Stefano di grandi emozioni fra atmosfere natalizie, ricordi intimi e grande energia. Alessia Aquilani in arte Alexia, regina dell’eurodance anni ’90, approderà stasera al Teatro Cilea di Reggio Calabria col suo tour partito il 12 dicembre scorso da Terni. La cantante spezzina proporrà i brani natalizi dell’ultimo album “My Xmas” (Ada/Sony) e i successi storici, da “Me and you”, “Summer is crazy” e “Happy” passando per le hit sanremesi “Dimmi come”, “Per dire di no”, vincitrice al festival del 2003, e “Da grande”. Ad accompagnarla Fabio Zacco (pianoforte), Alberto De Rossi (chitarre elettriche ed acustiche), Pasquale Coscio (basso), Alessandro Piovan (batteria e percussioni). Ai cori Clarissa Ballerini, Lorenza Rocchiccioli, Paola Viapiana e Roberto Alessi.
Nel disco si passa dal rock di Tom Petty & The Heartbreakers (“Christmas all over again”) e Brenda Lee (“Rocking around the Christmas tree”) al soul e r&b di “What Christmas means to me” e “I saw mummy kissing Santa Claus” nelle rispettive versioni di Stevie Wonder ed Amy Winehouse, fino alla toccante “Have yourself a merry little Christmas”di Judy Garland. Come hai scelto questi brani così stilisticamente diversi?
“Volevo raccontare nel disco, come in un diario di bordo, tutte le sfumature del Natale, che non è sempre uguale, ma dipende dallo stato d’animo, dalla fase di vita e dall’età. C’è il Natale dell’adolescente inquieto in “Christmas all over again”, e c’è quello più cupo di “Have yourself a merry little Christmas”, perché durante le feste è spontaneo ricordare chi ti ha lasciato. Ci sono anche particolari ricordi legati alla mia vita, come il singolo apripista “What Christmas means to me”, che ascoltavo quando ero in tour in Australia a fine anni ’90, provando una forte nostalgia di casa. “Rocking around the Christmas tree” invece riecheggiava a casa mia a Milano nel 2006 quando ero incinta e cercavo di addobbare l’albero con difficoltà. Nell’album ci sono altri momenti legati alla mia vita, ma il fil rouge è la scelta degli stili musicali, con brani che mi hanno sempre ispirata fin da ragazza dandomi la forza per fare questo lavoro, perché soul, blues e funky sono i miei generi preferiti”.
Nel disco hai inserito anche il brano cult di John Lennon “Happy Xmas (War is Over)” e “Carol Of The Bells (Ščedryk)”, canto di Capodanno del popolo ucraino. Due scelte molto significative per l’anno di guerra che stiamo per lasciarci alle spalle…
“Sono due brani scelti proprio per implorare la fine di una guerra che sta creando seri traumi al popolo ucraino e tocca anche noi che abbiamo una comunità ucraina molto vasta in Italia. Inoltre ho voluto inserire “Ščedryk” per ricordare il nostro privilegio di riunirci in famiglia e staccare la spina per qualche giorno in un periodo in cui tanti non possono farlo. E’ una canzone molto diversa dalle altre, con una radice differente anche musicalmente, per testimoniare che il nostro cuore è in Ucraina”.
In concerto troveremo anche tue storiche hit. In quale veste sonora verranno riproposte?
“Abbiamo deciso di legarle ai brani natalizi e renderle più acustiche e allegre, rivisitate, ma senza che perdano la loro freschezza ed efficacia. E’ stata fatta una scelta stilistica precisa, e il pubblico sembra averla gradita, perché ci segue con entusiasmo, canta i brani, batte le mani. E’ uno spettacolo che celebra il ritorno in presenza, la bellezza di stare assieme, e con la musica è ancora più facile”.
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