Come note sparse sul foglio, parole, divagazioni e curiosità diventano tracce di un grande racconto: quello che al teatro Manfroce di Palmi, pieno in ogni ordine di posti, ha avuto protagonista Nicola Piovani, premio Oscar per la miglior colonna sonora de “La Vita è Bella”, di Roberto Benigni. È standing ovation per “Note a margine”, l’evento promosso dall’associazione culturale Amici della Musica Manfroce di Palmi, presieduta da Antonio Gargano, nell‘ambito della rassegna Synergia 48 ed introdotto dal giornalista e scrittore Arcangelo Badolati. Nicola Piovani ripercorre insieme con Marina Cesari (sax), Vittorino Naso (percussioni), Marco Loddo (contrabbasso) le pagine più emozionanti del cinema: musica e parole si fondono in un viaggio nella cultura di ogni tempo: dalla tradizione della mitologia e della tragedia greca con “Il volo di Icaro”, “Partenope” e “Sette contro Tebe” all’artista di oggi, la cui funzione è anche quella di essere d’aiuto alla società nei suoi momenti difficili. «Ho scritto una musica per uno spot a sostegno di un vaccino anti-covid, “La Trilogia della plastica”, e l’ho fatto con grande piacere; ero appena uscito da un periodo terribile in ospedale dove ho toccato con mano l’eroismo dei nostri medici», dice il pianista e compositore rendendo questo atto di amore alla terra calabrese: «Mi fa molto piacere essere qui, a Palmi; quando si apre o si riapre un teatro è una festa, cosi come è un lutto quando lo si chiude. La Calabria, dove per me l’attività di musicista esecutore di musiche teatrali è cominciata proprio nel lontano 1989, è una terra meravigliosa che avrebbe bisogno di molta più attenzione». Il suo percorso di ricerca poetica a fianco di figure del calibro di Fellini, dei fratelli Taviani, di Benigni, di Bigas Luna, e tanti altri, affonda nella consapevolezza che «uno dei regali più belli che ho avuto dal cinema, è stato quello di incontrare grandi artisti». E se la musica resta la fonte ispiratrice di sempre, c’è anche il seme costruttivo della memoria da non disperdere. «Primo Levi diceva che la memoria è un dovere; io ritengo che sia molto importante sapere da dove veniamo per capire dove stiamo andando», suggerisce Piovani, intonando la colonna sonora de “La notte di San Lorenzo” (regia di Paolo e Vittorio Taviani 1982), e proseguendo con “Caro Diario” (Nanni Moretti 1993), “La voce della Luna” (Federico Fellini 1990), “Prosciutto prosciutto” (Jamon Jamon di Bigas Luna 1992) e “La Vita è Bella” (Roberto Benigni 1997), film vincitore di tre Premi Oscar. Non solo cinema ma anche teatro, con la musica per la trasposizione del romanzo d'esordio di Vincenzo Cerami “Un borghese piccolo piccolo” (1976) e il “Tango della Cimice” ispirata alla pièce teatrale di Vladimir Majakovskij. Spazio anche per la composizione con “La melodia sospesa” ed “Il Pianino Delle Meraviglie” fino all’omaggio a De Andrè con “Il Suonatore Jones arrangiato”. E si arriva al finale in un crescendo di emozioni condivise con il pubblico che non smette di tributare applausi. «Grazie per l’accoglienza che riservate a queste musiche; suonare dal vivo può essere faticoso ed incontra non poche difficoltà tecniche, ma è quel modo di fare musica teatrale che ha alle spalle qualche millennio. Io mi sono formato culturalmente in una epoca in cui dominava una sentenza: “Tutto ciò che non passa in televisione non esiste”, ed invece mi fa piacere pensare che, nel tempo infinito, qualcuno si possa ritrovare ancora qui per esprimere la sua musica dal vivo, in carne ed ossa, come mi piace dire. Ed io stasera sono felice di questa ora e mezza di “inesistenza” che ho passato in mezzo a voi». Così Nicola Piovani conclude un viaggio straordinario in cui la musica arriva dove la parola non può arrivare, sospinta da mani che si posano magiche sul pianoforte.