Rifondazione comunista propone di candidare alla presidenza della Regione Calabria il sindaco di Riace Domenico Lucano, da martedì scorso agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Locri. Ne dà notizia un comunicato a firma del segretario regionale, Pino Scarpelli. «Il nostro partito -si legge in un comunicato - non è solo impegnato nella riuscita della manifestazione di sabato 6 ottobre a Riace. Domenica 14 terremo in quella stessa città un’iniziativa alla presenza del segretario nazionale, Maurizio Acerbo. In quell'occasione proporremo di candidare Mimmo Lucano alla Presidenza della Regione Calabria nelle elezioni del prossimo anno. La proposta sarà fatta alle realtà politiche e sociali con le quali intendiamo costruire il Quarto Polo (Potere al Popolo, movimento di De Magistris, rete delle «Città in Comune», Sinistra Italiana) e realizzare anche in Calabria un’alleanza unitaria e plurale della Sinistra antiliberista ed antirazzista che si candidi alla guida della Regione». «In una terra devastata dalla 'ndrangheta (non quella folkloristica delle coppole e doppiette, che esiste solo in qualche film, ma quella reale del business e del movimento di capitali), da amministratori collusi che operano clientele ed interessi privati, dalle sparizioni di miliardi di finanziamenti europei - si afferma ancora nella nota di Rifondazione comunista - Lucano è stato ristretto ai domiciliari per la solidarietà del proprio operato e la bontà del modello di accoglienza realizzato nel Comune di cui è Sindaco». «Mimmo Lucano, le cui idee e le cui pratiche sono inattaccabili - conclude Prc - sarebbe il miglior segnale di quel cambiamento netto e radicale di cui la Regione Calabria ha bisogno».