«Correvano gli Anni 60 e 70 e l’Italia portava sulle spalle un peso notevole come nessun Paese europeo avanzato: sei stragi, quattro tentativi di colpi di Stato e un terrorismo diffuso. I servizi segreti, fuori dall’ordinamento costituzionale e non regolati da legge, prestavano il fianco anche ad attività illegali. Un problema che, in piena guerra fredda, portò alla prima riforma del settore che è datata 1977». Così, il presidente emerito della Camera dei Deputati Luciano Violante, entra nel cuore del sistema sicurezza italiano «che si distingue nel mondo per la qualità, la trasparenza e la riservatezza dei suoi uomini», e dei cambiamenti che ha attraversato anche con la successiva riforma del 2007 e con il riconoscimento, oggi, del capo dell’esecutivo quale unico responsabile politico. Nella sua lezione sul “controllo parlamentare dei servizi di sicurezza", Violante interagisce con gli studenti del liceo classico “Tommaso Campanella” a conclusione del percorso su “Intelligence e Cittadinanza attiva” che ha visto un contributo video del prof. Mario Caligiuri, direttore del master dell'Università della Calabria. La versione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione della Gazzetta del Sud - edizione di Reggio Calabria.