"Saluto romano in Consiglio a Reggio". Il consigliere Dattola replica: "Polemiche pretestuose"
Un consigliere comunale di Forza Italia di Reggio Calabria, ex candidato sindaco, Lucio Dattola, ha risposto col saluto romano e un «a noi» a bassa voce, all’appello effettuato nell’aula dell’assemblea per la verifica del numero legale. Il gesto, ripreso da una telecamera, è stato definito «gravissimo, inqualificabile e inaccettabile" dal sindaco Giuseppe Falcomatà. «Ancora più grave - ha aggiunto - perché accaduto all’interno dell’aula del consiglio che è la massima assise democratica. E’ un vilipendio alle istituzioni». Sulla vicenda è intervenuto anche Giovanni Puccio, coordinatore Pd dell’area metropolitana di Reggio, secondo il quale si tratta «di un episodio gravissimo, che offende il decoro delle istituzioni e denota un grave scadimento di valori a cui, purtroppo, stiamo assistendo da più tempo ai più alti livelli istituzionali. Dal canto nostro, ci affianchiamo al sindaco Falcomatà, che giustamente ha parlato di vilipendio delle istituzioni e ha denunciato la gravità dell’accaduto». «Confesso di non conoscere altro modo di rispondere all’appello se non alzando un braccio per richiamare l’attenzione e, nel mio caso, gridando, perché le urla erano tante e gli animi, degli altri, non il mio, particolarmente infuocati». Replica Lucio Dattola proprio in relazione alla polemica scatenata dalla sua risposta all’appello che per il sindaco ed il Pd è stata fatta con il saluto romano. «Anni addietro - afferma un ciarliero pentito di mafia - mi accusò di essere "massone". Risposi urbi et orbi "non sono, non sono mai stato, non sarò mai massone. Un cattolico non può aderire alla massoneria od obbedienze di alcuna natura". Oggi vengo accusato di aver fatto il saluto romano rispondendo all’appello del segretario generale del comune. Il fatto che, né il segretario generale, né i tanti consiglieri di sinistra e di estrema sinistra presenti e vicinissimi a me, abbiano avuto nulla da eccepire, la dice lunga sulla dinamica esatta di quanto successo, anche perché è cosa nota che un saluto romano, perché sia tale, va effettuato con il braccio destro. E comunque, visto l'acceso clima preelettorale, ed essendo io, dicono,uomo saggio e navigato, prometto che mai più io e gli altri consiglieri del centro destra reggino alzeremo braccia o altre parti del corpo per segnalare la nostra presenza nel corso dell’appello». «In questa legislatura - conclude Dattola - abbiamo assistito e sentito bestemmie e comportamenti indecenti di varia natura. Il fatto che "le anime belle" della sinistra tentino di risalire la china con polemiche pretestuose lo posso anche capire. Credo però che sia interesse di tutti abbassare i toni, anche perché ho già chiesto ai miei legali di seguire ogni risvolto di questa surreale vicenda»