«I miei avversari non sono Zingaretti e Giachetti, ma Di Maio e Salvini». Lo ha detto Maurizio Martina parlando con i giornalisti nel corso di un incontro con circa quattrocento suoi sostenitori a Reggio Calabria. «La presenza qui oggi di centinaia di nostri militanti - ha aggiunto Martina è un segnale forte contro una destra pericolosa che sta mandando a sbattere il Paese, con la produzione industriale drammaticamente in calo, con la perdita nel giro di qualche mese di oltre 120 mila posti di lavoro a tempo determinato, che sono il segnale più inquietante di sfiducia che parte dal mondo delle imprese. È inutile che Salvini vada in giro a far campagne elettorali per settimane, quando questi sono i risultati». Maurizio Martina ha parlato della necessità «di costruire una alternativa forte, e le primarie del Pd servono non solo a scegliere un segretario di partito ma a costruire una prospettiva per il Paese. C'è in campo una destra pericolosa per l’Italia che sta trattando i temi del federalismo come una forma di secessione mascherata. Io dico qui quello che dico in Lombardia: no a qualsiasi secessione mascherata, sì ad un federalismo cooperativo che valorizzi i territori. Ma quello fatto finora sin qui dal Governo non ha questo segno». «Ha il segno della propaganda, un contentino a Zaia, che non risposte alla questione decisiva di riorganizzare lo Stato attraverso un forte coinvolgimento di regioni e comuni - ha proseguito -. E se faranno passi sbagliati, noi difenderemo i territori, in particolare il Mezzogiorno, a partire dal Parlamento. Il Governo pensava di cavarsela con un lavoro tra pochi, e invece no, bisogna discutere in Parlamento, in maniera pubblica, perché su questo fronte non sono ammesse forzature». Parlando della tragedia del rogo di San Ferdinando, Martina spiega: «C'è ovviamente tanto da fare ancora, ma la legge sul caporalato ha dato esiti buoni, ha reso esigibile quel reato. Nel caso di San Ferdinando, il problema va aggredito alla radice, e dico che il Partito democratico oggi c'è, è pronto a collaborare anche con il Governo se vengono segnali seri e concreti. Non ci sono divisioni tra maggioranza ed opposizione se si fa un lavoro per tutelare la dignità delle persone, ci sono divisioni quando un Governo prende in ostaggio delle persone come accaduto in questi mesi per esibire qualche immagine e non risolvere temi veri che stanno al fondo della questione, come le politiche migratorie». «Sono venuto qui per dare fiducia ai democratici di questa regione e per valorizzare le tante esperienze che stanno lavorando bene, per dire a tutti che dobbiamo lavorare di più e bene, anche in contesti e situazioni particolari come questa. E sono qui consapevole che in questo territorio abbiamo energie, competenze, persone che in maniera appassionata possono costruire una nuova stagione per il Partito democratico. So che possiamo fare bene guardando alla responsabilità che abbiamo nei confronti del Paese e della Calabria», ha concluso.