Regionali in Calabria, scontro in Consiglio tra Oliverio e opposizione sulla data delle elezioni
Il tema della data delle prossime elezioni regionali è stato al centro di un botta e risposta, nel corso dell’odierna seduta del Consiglio regionale, tra esponenti dell’opposizione di centrodestra e il presidente della Giunta, Mario Oliverio. A sollevare il tema nel corso del dibattito sui tirocinanti è stato il capogruppo del Misto Fausto Orsomarso, di Fratelli d’Italia: «Penso - ha detto Orsomarso - che questa legislatura sia finita, prima votiamo e meglio è. Faccio un appello ad avere una data per le prossime elezioni regionali in modo da affrontare in modo concreto il tema del precariato. Al presidente Oliverio chiedo di convocare le elezioni a novembre e fare a settembre una grande pianificazione sul tema del lavoro impegnando il Consiglio a uno sforzo comune sul tema del precariato». Sul punto è intervenuto poi il capogruppo della Casa delle Libertà, Gianluca Gallo: «Ho letto su alcuni organi di informazione di un possibile parere dell’Avvocatura per procrastinare la data delle elezioni regionali al prossimo febbraio. Ho provato a contattare il dirigente responsabile dell’Avvocatura per avere chiarimenti, ma - ha osservato il capogruppo della Cdl - non ho avuto risposta. Anche io, come penso tutti i colleghi dell’opposizione, chiedo al presidente Oliverio di votare a scadenza naturale, che è il 23 novembre: non si può fare campagna elettorale in periodo natalizio o a gennaio, non è civile. Invitiamo quindi - ha aggiunto Gallo - il presidente a convocare i comizi elettorali la prima domenica utile dopo la scadenza naturale, che è il 24 novembre». Chiamato in causa, è quindi intervenuto il presidente della Regione Oliverio, che ha così replicato: «Già prevedo che ci sarà un’estate in cui si discuterà sulla data delle elezioni e a fare di questo il pomo della discordia, perchè purtroppo in questa regione c'è una deriva che spinge sempre a fare la scherma su cose che non hanno fondamento. Tranquillizzo su questo aspetto perchè - ha spiegato Oliverio - nel rispetto della legge non c'è alcun bisogno di un parere: il potere di indire le elezioni, nel rispetto della legge ed entro i termini previsti dalla legge, è prerogativa del presidente della Regione, e di nessun altro, e io - ha rilevato il governatore - posso tranquillizzare e dire al Consiglio regionale di non aver chiesto alcun parere, non so se l’hanno chiesto soggetti terzi. Non so se l’ha chiesto il presidente del Consiglio, io non l’ho chiesto e sono sicuro che non l’ha chiesto nemmeno il presidente del Consiglio. Dico questo perchè consiglio di evitare che si determini una discussione sul tema della data delle elezioni, perchè è un tema che non porta acqua a nessuno e alla calura estiva si rischia di aggiungere una calura fondata sul nulla. Poi ci sono da fare considerazioni di buon senso, perchè si voterà in due regioni, che nel 2014 hanno votato lo stesso giorno, e bisogna anche vedere di concertare con questa regione, che è l’Emilia Romagna. Sono, insomma, scelte di buon senso, non sono scelte che possono essere oggetto di polemica o di scontro politico. Se dovesse esserci una violazione della legge, allora tanto di cappello per chi legittimamente da alzare le barricate, ma per quanto mi riguarda - ha concluso Oliverio - non c'è nessun intento in questo senso».