Si fa sempre più duro lo scontro politico. Ordinanze, studi epidemiologici, previsioni, ipotesi: tutto nel calderone della battaglia sulla fase 2, che anche a Reggio infervora gli animi. Ieri ha duramente preso posizione il centrodestra, attraverso una nota dei coordinamenti provinciali di Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e Udc. Nel mirino Falcomatà e le sue ultime scelte: «Il sindaco sta dimostrando in queste ore tutta la sua schizofrenia rispetto a una situazione emergenziale in cui avrebbe dovuto dimostrare maggior pacatezza e moderazione. Dapprima ha vestito i panni dello sceriffo, firmando ordinanze molto più restrittive per il territorio reggino rispetto ai Dpcm del governo Conte e andando in giro a rimproverare i suoi concittadini che in realtà hanno rispettato le norme con enorme senso di responsabilità. Poi, dopo che Reggio Calabria è stata la prima provincia d'Italia, il 15 aprile, a raggiungere il “contagio zero”, si è opposto all'ordinanza della Regione che consentiva dal 30 aprile, quindi in piena sicurezza, alcune libertà come il passeggio all'aria aperta, la pesca individuale e il permesso per i pescatori di manutenere le loro imbarcazioni, la possibilità per bar e pizzerie di servire i clienti nei tavoli all'aperto". "Contemporaneamente, però, ha fatto disperati appelli affinché si aprissero le porte della regione ai nostri concittadini fuori sede rimasti bloccati nel focolaio del Nord Italia, e adesso ha detto a parrucchieri ed estetisti che è d'accordo ad anticipare le riaperture che il governo centrale formato anche dal suo partito (il Pd) ha previsto dall'1 giugno, ribadendo però che deve essere il governo a decidere». Il centrodestra continua con altrettanta durezza: «Se davvero Falcomatà è d'accordo a riaprire qualcosa, con tutte le cautele del caso, avrebbe potuto evitare di opporsi all'ordinanza della Regione. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Reggio