Federico Milia, 25 anni, laureato in Giurisprudenza, ha sorpreso una città intera. Che fosse un giovane di belle speranze e con una grande passione per la politica era cosa nota, che potesse diventare il “signore dell'urna” raccogliendo oltre 1700 voti era una cosa inimmaginabile. E, invece, la realtà ha superato la fantasia. Ma non ha sorpreso Milia: «In queste elezioni abbiamo coronato un percorso che si è costruito durante i tanti anni di militanza (ho cominciato a 15 anni) nel partito. Grande merito, quindi, va a tanti amici della giovanile del partito. Abbiamo lavorato molto e bene con il mocimento giovanile, tanto che nel 2018 siamo diventati i primi d'Italia in FI per numero di tessere e attività social».
La prima esperienza elettorale?
«Al Liceo scientifico Leonardo da Vinci quando sono stato eletto rappresentante della Consulta studentesca d'Istituto, poi è seguito lo stesso impregno alla Mediterranea dove sono stato sempre rappresentante degli studenti (primo eletto nel mio Dipartimento) e poi è stato importantissimo il lavoro svolto nel coordinamento giovanile di Forza Italia. Una palestra politica e di vita straordinaria».
Hai usato un bellissimo slogan elettorale. Solo parole o un vero manifesto politico?
«Io ci credo davvero: il nostro futuro può e deve essere qui. Non è solo uno slogan, anche perché non si può fare politica senza credere davvero nelle potenzialità del territorio che si va a rappresentare».
Hai ottenuto un successo travolgente.
«Abbiamo raccolto voti ovunque, perché abbiamo toccato tutti. Una grazie particolare lo devo al coordinatore del partito Francesco Cannizzaro, che considero il mio mentore politico e che ci è stato sempre vicino e ci ha dato grande spazio. Sempre disponibile per ogni attività. Ovviamente un grandissimo grazie va alla mia famiglia (la zia Giovanna Cusumano è già stata consigliere comunale, ndr.) che mi ha sempre sostenuto e che mi ha trasmesso passione per la politica e le attività sociali».
Quasi 1800 voti sono una grande responsabilità.
«Che sarà accompagnata dalla grande passione, che mi ha sempre animato e dai piedi per terra per continuare a lavorare con l'umiltà e la passione di sempre. A cominciare dal ballottaggio che mi costringe subito al lavoro per il partito e la coalizione».
Foto di Attilio Morabito
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