Più complicata del previsto. Per il sindaco di Reggio riconfermato dopo il turno di ballottaggio, la composizione della giunta è davvero un rompicapo. In questa settimana sono attese novità sulla squadra, ma ci sono ogni giorno sviluppi. In attesa della convocazione «di quelle che sono le rappresentanze della parte associativa della città» - usando le parole dello stesso Giuseppe Falcomatà -, il primo a cui guarda il primo cittadino è il mondo accademico. Negli ambienti vicini allo stesso Falcomatà circola insistentemente il nome di Francesco Manganaro, docente della “Mediterranea”. Il nodo vero prima della formazione della giunta è quello del ruolo di vice sindaco. Gli uomini fidati di Falcomatà sono Armando Neri e Giovanni Muraca, entrambi però imputati, così come Giuseppe Marino. Il rischio sarebbe elevato perché in caso di condanna e di conseguente sospensione per la legge Severino il Comune verrebbe commissariato, perché oltre al sindaco non ci sarebbe la figura di primo cittadino facente funzioni per la gestione provvisoria di Palazzo San Giorgio. A questo punto ci sarebbero tre opzioni: optare per uno degli eletti e cioè Irene Calabrò o Rocco Albanese o rivolgersi all'esterno. La prima gode della massima fiducia del sindaco e in ogni caso terrebbe la delicata delega al bilancio ma bisogna anche guardare in prospettiva per capire se il vice sindaco facente funzioni avrà le caratteristiche per governare l'ente nel caso in cui il primo cittadino venisse sospeso. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Reggio