Non parla l'ex assessore Giuseppe Romeo, non parla il consigliere di maggioranza Francesco Ierace, non parlano gli amministratori e soprattutto non parla il sindaco Alessio, considerato icona di legalità e trasparenza, il quale, anziché condannare apertamente un gesto di una gravità inaudita, continua a liquidare la pratica con un “no comment”.
Eppure, quanto accaduto martedì mattina all'interno della sala consiliare è ormai di dominio pubblico e, se con la stampa ci sono remore così tenaci, non è stato possibile fare altrettanto davanti alle forze dell'ordine, visto che in ballo c'è anche una denuncia. È così che uno alla volta, ieri, tutti i presenti alla riunione di maggioranza svoltasi al Comune di Gioia Tauro hanno sfilato in caserma per essere ascoltati dai Carabinieri che indagano sull'accaduto.
I numerosi testimoni, anche se a denti strettissimi, hanno fornito una versione pressoché identica di ciò che, in un primo momento, è stato fatto passare per una discussione un po' vivace. Ma andiamo per ordine: l'incontro era stato convocato per discutere del rientro in Giunta dell'assessore dimissionario ai Lavori pubblici Giuseppe Romeo e cercare di rimettere insieme i cocci di una maggioranza lacerata da profonde divisioni.
Come si ricorderà la consigliera Adriana Vasta, a margine di un'altra riunione allargata anche agli assessori, aveva deciso di scoprire le carte rivelando al giovane ingegnere l'esistenza di una lettera, fino ad allora riservata, sottoscritta da lei stessa e da altri sei colleghi in cui si chiedeva al sindaco un cambio di passo con una Giunta tecnica e, in particolare, proprio la “testa” di Romeo muovendogli delle accuse anche abbastanza gravi.
Venuto a conoscenza dell'oscura manovra, quest'ultimo aveva immediatamente rassegnato le dimissioni a suo dire irrevocabili. Le intenzioni del primo cittadino erano invece di far stemperare gli animi e di riassegnargli le deleghe; da parte sua Romeo, che ha sempre rivendicato di aver fatto bene, nonostante si sia sentito pugnalato alle spalle come Cesare, fondamentalmente non disdegnava di rientrare.
Indetta la riunione che doveva mettere pace, incredibilmente è finita a suon di ceffoni. Secondo quanto emerso da più parti, infatti, nelle fasi conclusive, quando tutto sembrava sistemato, un articolato intervento del consigliere Ierace - fra i principali firmatari della famosa lettera - in cui si analizzava l'operato dell'ex assessore soprattutto in riferimento a dei lavori che riguardano le scuole ha riacceso gli animi, tanto che il sindaco avrebbe preferito sciogliere la seduta.
Ed è stato proprio in quel momento che è successo l'impensabile. Da quanto riferito, Romeo - in genere persona garbata, forse annebbiato dalle pressioni delle ultime settimane - avrebbe improvvisamente perso le staffe e si sarebbe scagliato contro Ierace aggredendolo con schiaffi e pugni. Un attimo di follia troncato subito dai presenti che sono riusciti a placare le escandescenze dell'ormai definitivamente ex assessore.
Recatosi al Pronto soccorso dell'ospedale cittadino, Ierace avrebbe avuto cinque giorni di prognosi a causa delle contusioni riportate e già ieri in molti lo avrebbero intravisto con un'evidente fasciatura. Lui stesso - che poi ha sporto denuncia - a caldo, pur non confermando l'aggressione aveva dichiarato di sentirsi in imbarazzo di fronte a certe situazioni, in quanto persona pacifica.
Mentre Romeo, che in un primo momento aveva addirittura negato la riunione, ha scelto il silenzio anche se, per i soliti bene informati, starebbe valutando una controdenuncia o le attenuanti della “provocazione”. Comunque vada a finire, quel che è certo è che è stata scritta una delle pagine più brutte della storia amministrativa gioiese.
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